venerdì 29 settembre 2017

Bollettino di guerra: Settembre 2017

di Noemi Colicchio

Inizio d’anno più che turbolento quello vissuto dall’Italia e dal mondo. Tra uragani e catastrofi naturali di non infima portata, si inseriscono anche enormi polveroni che fanno discutere il paese intero mobilitando le masse nel prender posizione. Pro vaccini o contro? E ancora, professori universitari che scioperano tentando disperatamente di recuperare quanto il Governo ha finito per negargli negli anni scorsi. Che succederà? Per non cadere in confusione e tentare di avere un quadro completo della situazione, cerchiamo di organizzare al meglio le fila del discorso. 

SCUOLA: Agosto è stato tempo di polemiche, protrattesi fino ai primi giorni ufficiali tra i banchi, spesso diversi da Regione a Regione. Un’unica e sola direttiva: tutti i bambini, per essere ammessi alle classi primarie, necessitano di libretto vaccinale completo in maniera corrispondente alla loro età. La circolare del Ministero dell’Istruzione, con tutte le indicazioni relative al da farsi, è stata resa nota il 16 del mese scorso. Neanche 30 giorni, dunque, concessi ai genitori per mettersi in regola con i requisiti richiesti. Da presentare il giorno prima dell’inizio d’anno una semplice autocertificazione firmata da mamma e papà e solo successivamente sottoposta ai dovuti controlli da parte delle autorità competenti. Così il 14 Settembre alcuni non avevano ottemperato alle richieste formulate dalle segreterie degli Istituti, col rischio di non poter far varcare ai propri figli il portone di scuola. Arriva, sul finire del mese, notizia del primo caso di esclusione, nel Bolognese, di un bimbo da una scuola materna perché non vaccinato. Il primo giorno utile la Preside dell’Istituto pare aver inviato ai genitori del bimbo, a mezzo mail certificata, notifica della problematica. Dal suo canto la madre - che riferisce di avere interpellato in passato l'Ausl per chiarimenti senza avere mai avuto risposte - è andata dai carabinieri e ha sporto querela contro la Preside. Non solo, qualche giorno prima che fosse attuata l’esclusione, i genitori si sono anche rivolti al Sindaco chiedendogli aiuto, ma senza ricevere risposta. Per cui, sembra abbiano querelato anche lui, mentre il piccolo resta a casa.

UNIVERSITA’: ad oggi la conta dei docenti universitari in sciopero si ferma a quota 7.700. L’intero stivale è stato colpito, da nord a sud, con studenti che hanno visto annullarsi le date autunnali d’appello utili. Il blocco degli esami, che ha avuto origine il 31 agosto, si protrarrà fino al 31 ottobre, con un numero di firmatari tra i docenti in costante crescita. Ancora si discute dunque degli scatti stipendiali congelati dal 2011 al 2014, sbloccati solo da gennaio 2016. Senza considerare il problema ancor più grave del mancato riconoscimento giuridico del periodo 2011 – 2014, che ovviamente avrà conseguenze disastrose sulla pensione. Gli studenti non sembrano disprezzare la causa in sé, ma le modalità, fortemente lesive dei loro interessi. Ci riferiamo soprattutto ai giovani universitari in procinto di laurearsi, a cui probabilmente manca l’ultimo esame prima della seduta di laurea. Per loro arrivano garanzie dal corpo docenti: è prevista una deroga di quattordici giorni dall’ultima data utile per sostenere l’esame, che darebbe il via ad una vera e propria sessione straordinaria. Ma la decisione spetta ai singoli atenei e gli studenti sembrano essere sempre più adirati. «Creeremo disagi, ma non danni - assicura il Prof. Ferraro, docente presso l’Università di Torino e portavoce della protesta -: abbiamo pensato a tutele per tutti, studenti Erasmus, laureandi, persino studentesse in attesa di un bambino». In lotta per la patria, insomma, sperando di non fare troppi feriti.


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