venerdì 29 settembre 2017

Boom degli atenei: il nuovo exploit delle Università italiane

di Teresa Uomo

Nell’ultimo anno accademico 12mila iscritti in più: 283.414 iscritti al primo anno di università contro i 271.119 del 2015-2016, +12.295 matricole: è l’incremento più forte dal 2002. Le immatricolazioni dell’anno accademico 2016-2017, che volge al termine, segnalano una crescita impetuosa: 283.414 diplomati sono passati dal liceo al dipartimento. Sono 12.295 in più sulla stagione precedente, il 4,3% di crescita: il miglior exploit degli ultimi quattordici anni

L’anno accademico precedente, ossia 2015-2016 era stato l’anno della “inversione di tendenza”: 5mila nuove matricole in più, una crescita dell’1,9% dopo una discesa iniziata nel 2004 che aveva inaridito le aule. Quest’anno, a seguire, il boom. Il Ministero dell’Istruzione ha “fotografato” i dati tra gennaio e marzo scorso, in cui i numeri erano in crescita ulteriore. Su 90 atenei (statali, privati e telematici) che hanno riversato i dati al MIUR, 58 hanno matricole in crescita e 32 in diminuzione. In particolare, tra le statali, a gennaio 2017 quaranta vedono aumentare le matricole rispetto all’anno precedente e ventidue sono in arretramento. 

Crescono finalmente in maniera compatta anche le Università del Sud. Nelle ultime due stagioni si era profilata una dinamica costante: Sud spolpato, grandi e tradizionali atenei del Nord in spolvero. Questo andamento si rifletteva sui finanziamenti pubblici ottenuti. Quest’anno al secondo posto della classifica dei nuovi immatricolati si scopre Foggia: + 41,7%. Tremila e cento diplomati iscritti, 750 in più dell’anno scorso. A Giurisprudenza le matricole sono quadruplicate e Scienze dell’investigazione ha accolto ben 568 studenti. Crescono sensibilmente il Politecnico di Bari (+16,1%), Messina (+12,7%), Catanzaro (9,7%), Salerno e Palermo (8,6%). 

In cima l’Università di Perugia: 1.830 ragazzi in più. Perugia attrae giovani lontani: 352 iscritti al primo anno sono siciliani. In Sardegna cresce molto Sassari, va giù Cagliari. Torna ad attirare studenti un’altra Università in recente e profonda crisi: quella di Siena. Una storia a parte è rappresentata dall’Università di Roma La Sapienza”: millecinquecento immatricolazioni in più e sfiora il 10 per cento di crescita. Tra le Università di Milano spicca la Bicocca

Riassumendo, dopo la grande corsa alle iscrizioni universitarie ad inizio degli anni ‘90 (massimo storico nel 1993) e un ritorno forte con l’invenzione del “3+2” (triennale+magistrale), a partire dal 2003 è iniziato un calo dell’attrazione accademica, con un crollo delle iscrizioni grazie all’arrivo della crisi del 2008. Negli ultimi anni, gli atenei italiani hanno rimesso sotto controllo i conti, iniziando in primis a fare orientamento nelle scuole superiori e di conseguenza l’università è tornata a crescere

La Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli sulla ripresa delle immatricolazioni dice: “È un segnale che va colto e sostenuto. Per raggiungere questo obiettivo hanno un ruolo fondamentale le politiche dell’orientamento pre-universitario su cui abbiamo investito 5 milioni di euro in più. Daremo l’avvio ad una campagna informativa destinata agli studenti sui servizi a loro dedicati: gli alloggi universitari sono ancora troppo pochi. Servono, poi, la copertura al 100 per cento delle borse di studio per gli idonei, stimoli ed incentivi per il merito. Quest’anno ci sarà l’estensione obbligatoria della no-tax area per le famiglie con un reddito al di sotto dei 13mila euro. Nel 2018 consegneremo 400 borse di studio agli studenti meritevoli in condizioni economiche svantaggiate”. È in questo settore che si intende promuovere rapidamente gli interventi più incisivi ed innovativi.

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