venerdì 29 settembre 2017

Napoli tappa del Forum “Insieme per il diabete”

di Luigi Rinaldi

In tanti lo definiscono il killer silenzioso perché agisce lentamente, provocando disfunzioni che vanno dal cuore alla vista, dall’apparato riproduttivo ai reni. Questa malattia, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta diventando una vera e propria epidemia, si chiama diabete. In Italia, secondo le ultime stime, la Campania, con circa quattrocentomila pazienti, è la regione con il maggior numero di persone affetta da questa grave patologia, rapportando il dato alla popolazione. 

Del diabete, però, se ne parla poco e spesso in modo impreciso. Rare sono le campagne d’informazione, tanto che quasi sempre si arriva con ritardo alla diagnosi. Proprio con l’intento di favorire una campagna di sensibilizzazione, lo scorso 7 settembre è stato organizzato a Napoli il forum “Insieme per il diabete”, promosso da Diabete Italia, con l’intergruppo parlamentare “Qualità di vita e diabete” ed il supporto di Sanofi

L’evento ha visto la partecipazione anche del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Al centro del dibattito la gestione della patologia nella nostra regione e l’organizzazione dei centri diabetologici pubblici e privati. Il forum è un viaggio attraverso l’Italia, una sorta di progetto itinerante, con diverse tappe, per creare tavoli di confronto tra associazioni di pazienti, istituzioni nazionali e locali e specialisti nel campo diabetologico

Nel convegno napoletano si è parlato soprattutto del diabete di tipo 1. A differenza del tipo 2, che è presente soprattutto in età adulta e la cui incidenza aumenta in base all’età, il tipo 1 è una patologia a carattere cronico che affligge persone di tutte le età, con una complessità tale da rappresentare una vera e propria sfida per il mondo scientifico. Questa forma di diabete necessita di insulina sin dall’esordio: non è possibile vivere senza la somministrazione di insulina; infatti prima del 1921, anno in cui è stata scoperta l’insulina, questi diabetici avevano pochi mesi di vita tanto che questa forma veniva chiamata insulino - dipendente. Questo tipo di diabete colpisce soprattutto i giovani al di sotto dei 20-30 anni

Il Diabete di Tipo 1 ha un’insorgenza improvvisa ed a causa della carenza di insulina si viene a determinare un notevole accumulo di glucosio nel sangue che, non potendo più essere trattenuto dai reni, passa nelle urine assieme ad una grande quantità di liquidi. Tutto ciò porta ad un aumento della quantità delle urine, disidratazione con conseguente sete intensa, debolezza, facile affaticamento, fame. Essendo in una situazione di carenza di insulina l’organismo di questi giovani diabetici non è in grado di utilizzare il glucosio come fonte di energia, per cui ricava l’energia di cui ha bisogno da altre sostanze: i grassi. Utilizzando i grassi come carburante si viene a determinare un dimagramento ed inoltre, nelle forme più gravi, si ha una produzione eccessiva di sostanze acide derivanti dalla parziale trasformazione dei grassi a livello del fegato: i corpi chetonici che accumulandosi nel sangue possono aumentare il normale grado di acidità e portare a disturbi come dolori e crampi addominali, nausea, vomito, respiro frequente e profondo, stato confusionale, coma. Questa forma di diabete non è molto frequente, 1 caso ogni 1.000 abitanti, ma è quella che richiede più attenzione ed è sicuramente quella che sconvolge di più una famiglia quando un bimbo o un giovane si ammalano.

La complessità della malattia richiederebbe spazi e tempi di gestione autonomi nell’ambito dei centri diabetologici, con grande attenzione alla fase della transizione, ossia il passaggio dall’assistenza pediatrica a quella diabetologica dell’adulto. Gli obiettivi principali della transizione, come evidenziato nel convegno napoletano, devono essere la continuità delle cure, il miglior monitoraggio del controllo metabolico nonché il sostegno educativo e l’attenzione alle problematiche sociali e psicologiche della persona. La battaglia contro il diabete è una delle prime che il Governatore De Luca ha avviato con il suo mandato. "Sono già operativi - dice il governatore - due centri di diabetologia pediatrica alla Federico Secondo e alla Vanvitelli. Ora dobbiamo riorganizzare la medicina territoriale per prevenire la malattia ed evitare complicazioni dolorose".



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