lunedì 30 ottobre 2017

Informatica: a Napoli gli hack.developers

di Danilo D'Aponte

Quando è passato poco meno di un anno dalle presidenziali Usa, e la coda di polemiche sulla sicurezza informatica che ha accompagnato il mega evento non si è del tutto spenta, è arrivato a Napoli, il 7 e l’8 ottobre scorso (presso Hub Banco di Napoli Intesa Sanpaolo), il Team per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (con il supporto di IBM, Intesa Sanpaolo, Microsoft, Oracle e TIM, tra gli altri) per il più grande hackathon italiano, coinvolgente 25 città (anche straniere), e team di tecnici e sviluppatori in tutta Italia, e già questa è di per sè una sfida di dimensioni mai viste fino ad ora. È infatti la prima volta che in Italia viene organizzato un hackathon di questa vastità e che coinvolga un così grande numero di città in contemporanea. 

Lo scopo dichiarato è stato uno solo: costruire insieme una Pubblica Amministrazione a misura di cittadino, chiamando a raccolta per 48 ore centinaia di sviluppatori software, ingegneri informatici, esperti di sicurezza informatica e studenti universitari, per provare a trovare la chiave di volta al problema della sicurezza digitale nella Pubblica Amministrazione italiana. Soprattutto per quel che riguarda progetti come SPID - Sistema Pubblico di Identità Digitale, ANPR - Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, DAF - Data & Analitycs Framework, DAF - Dataportal, DAT - Dati Pubblici (nuovo Dati Gov.it), Security, Design.

Su hack.developers.italia.it si procedeva alla registrazione per tutte le singole sedi dei vari eventi, ovvero quelli di Ancona, Bari, Cagliari, Camerino, Catania, Cosenza, Firenze, Genova, Isernia, L’Aquila, Lecce, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pisa, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Salerno, Torino, Trapani, Trento, Venezia e infine San Francisco (cuore pulsante della Silicon Valley, la Mecca dell'informatica)

Le sfide dei vari incontri, compreso quello di Napoli, sono strettamente legate ai singoli progetti, ospitati nella piattaforma Developers.Italia (community open-source creata a marzo dal Team per la Trasformazione Digitale in collaborazione con AgID - Agenzia per l’Italia Digitale). Diversa la difficoltà delle varie prove: dalla risoluzione di piccoli bug in un portale pubblico, alla creazione di funzionalità più complesse, o ancora la creazione di prototipi da realizzare partendo da zero.

Il codice di tutti gli hackathon è con licenza open source, in modo che sia disponibile a tutta la comunità, per integrare in modo più efficiente le tecnologie necessarie alla digitalizzazione italiana.


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