lunedì 30 ottobre 2017

La Reggia e’ di tutti ma occorre difenderla

di Gian Marco Sbordone

La Reggia di Caserta
La Reggia di Caserta, per intere generazioni di campani, è stata da sempre un luogo privilegiato per le gite fuori porta. Apprezzata moltissimo anche dai bambini, soprattutto per il suo enorme e bellissimo parco e per la straordinaria cascata. Il monumento ha vissuto un lungo periodo di decadenza a causa di cattive gestioni, ma anche, bisogna dirlo, della maleducazione e dell’ inciviltà di molti degli stessi visitatori che, purtroppo, hanno provocato danni enormi, materiali e di immagine, al sito.

La nomina del Direttore Felicori, circa tre anni fa, ha costituito davvero una svolta. La determinazione e le capacità manageriali di Felicori, al servizio del bene pubblico, hanno consentito di conseguire risultati straordinari per il rilancio della Reggia che, in breve, ha raddoppiato il numero di visitatori ed è tornata nei circuiti turistici internazionali con grande e giustificatissimo successo.

Il Direttore è stato bravo anche a resistere alle polemiche e alle dure e invero talvolta assolutamente incomprensibili critiche che gli sono piovute addosso. Addirittura esilarante l’ accusa di “lavorare troppo”! Felicori ha tirato dritto, godendo dell’appoggio incondizionato del Governo ed in particolare del Ministro Franceschini che lo aveva scelto per quell’ incarico.

Oggi la Reggia gode anche di nuovi spazi, recuperati tra quelli occupati da decenni dalla aeronautica militare che, entro il 2020, dovrà lasciare completamente lo stabile.Sono in corso lavori per il recupero di altri ambienti prestigiosi e varie iniziative per valorizzare il sito.

L’ ultima critica, da parte sindacale, riguarda l’ eccessivo afflusso di visitatori, soprattutto nelle prime domeniche del mese allorquando, come avviene per tutti i musei, è previsto l’ accesso gratuito. La folla di visitatori costituisce indubbiamente un pericolo per la tutela della Reggia e spesso vengono segnalati danneggiamenti e furti anche se, da quanto si apprende, nessuna denuncia sarebbe stata presentata in proposito.

Si pone l’ antica questione: l’ arte e la bellezza devono essere fruibili da tutti, ma ciò comporta dei rischi. La questione è seria e, del resto, è stata posta per tanti altri musei e luoghi d’ arte, in Italia e nel mondo. Si ricorderà che anche alcuni centri storici, come quello di Firenze e di Venezia, quotidianamente presi d’ assalto dai visitatori, hanno determinato delle accese prese di posizione da parte dei Sindaci che hanno rilevato i rischi per il patrimonio artistico e anche per l’ ordine pubblico connessi alla massiccia e spesso caotica presenza di turisti.

Il fenomeno va evidentemente gestito e per farlo occorrono in primo luogo risorse che consentano un’ adeguata vigilanza ma anche l’ applicazione di adeguate sanzioni per punire coloro che non rispettano le regole. E’ necessario tuttavia anche considerare l’ adozione di scelte drastiche quali il numero chiuso di visitatori. Infatti, tale soluzione, in determinate circostanze, appare l’ unica che possa garantire la tutela delle opere d’ arte ma anche l’ incolumità delle persone e, per quanto riguarda le città, la vivibilità dei residenti. Il Ministro Franceschini sull’ argomento è stato chiaro: “ogni museo ha un numero massimo e questo numero va rispettato, è quello che si sta facendo”.



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