lunedì 30 ottobre 2017

Napoli: chi sarà il nuovo Segretario PD?

di Gian Marco Sbordone

Dopo mesi di trattative, conciliaboli e veti incrociati, sono venuti fuori i nomi dei tre candidati alla segreteria provinciale del PD di Napoli. Saranno Tommaso Ederoclite, Massimo Costa e Nicola Oddati. In realtà, visti i numeri di partenza, la competizione sarà tra questi ultimi 2, una competizione significativa e non indolore perché rappresenta la spaccatura imbarazzante che interessa il partito, a Napoli. 

Massimo Costa
Massimo Costa è, in realtà, il candidato del capogruppo al Consiglio Regionale Mario Casillo e, quindi, quello che avrebbe la maggiore legittimazione a correre per la carica. Tuttavia, cinque dei quindici Consiglieri Regionali del PD la pensano diversamente e, infatti, lanciano Oddati. Tra i Consiglieri dissenzienti spunta il nome di Antonio Marciano. Il nome di Costa era, peraltro, frutto di un accordo tra il Vicesegretario Lorenzo Guerini ed il Ministro Andrea Orlando, ma la vecchia nomenclatura del partito ha tenuto duro, avanzando una candidatura alternativa. Quella, appunto, di  Oddati.

Nicola Oddati
Nicola Oddati è stato Assessore al Comune Di Napoli nella Giunta Iervolino ed all’epoca era considerato un giovane molto promettente su cui la segreteria nazionale aveva riconnesso grandi aspettative. Nell’ ombra negli ultimi anni, dopo la triste conclusione dell’ esperienza della Iervolino al governo cittadino, oggi rispunta il suo nome, che viene appoggiato da personaggi di spicco, come i Deputati Leonardo Impegno e Valeria Valente, e l’ Eurodeputato Andrea Cozzolino. E’ inoltre importante sottolineare che la candidatura di Oddati è stata condivisa e sostenuta anche dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, come è peraltro testimoniato dal fatto che alla riunione decisiva ha partecipato Fulvio Bonavitacola, fedelissimo di De Luca e suo Vice in Regione.

I sostenitori di Oddati ritengono che sia proprio quest’ ultimo a poter garantire il rilancio del partito a Napoli, in considerazione della sua esperienza politica e della sua storia personale che sarebbero garanzia di un nuovo corso che possa far tornare il PD ai suoi vecchi fasti. E’ stato messo in evidenza come ci sarebbe bisogno di ricostruire un “radicamento sociale” ormai dissolto e tornare ad essere protagonisti nella società e nelle istituzioni.

Al di là delle ragioni e dei torti, spiace vedere ancora una volta quello che era stato il più grande partito a Napoli lacerato da conflitti e ancora, praticamente, senza pace. Per questo, chiunque dovesse risultare poi eletto, c’è da auspicarsi che la formazione politica possa effettivamente ricompattarsi nell’interesse dei propri iscritti e, crediamo, del dibattito politico cittadino.


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