lunedì 30 ottobre 2017

Parcheggiatori abusivi: la “piaga” persiste

di Antonio Cimminiello

Non è più un fenomeno di costume, o, meglio, forse non lo è mai stato. Perchè chi ti si avvicina mentre sei alla disperata ricerca di un posto per la tua auto a Napoli ormai non si accontenta quasi più della “offerta a piacere”, né ti garantisce un posteggio tranquillo; si tratta sempre più di estorsione violenta, con tariffe “fisse” esorbitanti, senza il cui pagamento non si può assicurare l’integrità dell’auto o addirittura del conducente medesimo. 

E’ significativo il fatto che il Decreto Minniti (dal nome dell’omonimo Ministro dell’Interno) abbia preso in considerazione tale realtà, predisponendo misure di contrasto ad hoc: si pensi al “Daspo urbano”, con multe fino a 3.500 euro a carico di chi “...ponga in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione di infrastrutture di trasporto” ed altre aree socialmente strategiche, con allontanamento dai relativi luoghi anche per un periodo tra i sei mesi ai tre anni in caso di reiterazione dei fatti. 

Ma a distanza di circa 6 mesi dal varo del decreto, qualcosa è davvero cambiato a Napoli, memore dell’insuccesso delle iniziative locali (multa e sequestro del ricavato, segnalazione ad apposito numero telefonico)? Le statistiche per ora sono impietose: meno di 50 “Daspo” sono stati finora adottati, vuoi per un serie di limiti che riguarderebbero anche il Decreto Minniti, vuoi per la particolarità dell’atteggiamento che ancora assumono gli automobilisti vessati. 

Quanto al primo aspetto, c’è da dire che il provvedimento individua solo alcuni luoghi entro cui poter adattare le misure, il che, per una città estesa come Napoli, ne limita fortemente il raggio d’azione, senza contare gli escamotage che si possono adottare con successo, come il cambiare semplicemente strada “di influenza”. E’ anche vero però che serpeggia ancora malcontento, se non vera e propria resa, tra gli automobilisti, la maggior parte dei quali è impaurita dal rischio di atteggiamenti violenti persino a carico della propria persona in caso di rifiuto; non a caso a tal proposito è intervenuto pure l’accorato appello del questore partenopeo De Jesu affinché si denuncino quelli che alla fine si tramutano in veri e propri reati, precisando che “...la polizia di stato e tutte le forze dell'ordine saranno vicine” . 

A ciò si aggiunge però anche l’atteggiamento di chi preferisce avere la disponibilità dei parcheggiatori abusivi. E’ recente infatti la scoperta di “linee dirette” whatsupp tra abusivi ed altre persone- per lo più agiate ed appartenenti alla Napoli bene- che permettono di “prenotare” il posto auto attraverso un semplice messaggino, con buona pace di chi non può e non vuole sottostare all’estorsione. La speranza è l’ultima a morire, e per fortuna non manca chi non vuole abbassare la testa, come avvenuto a Pomigliano D’Arco, dove uno studente ha prontamente denunciato la violenza subita dal “solito” abusivo, che non ha esitato a penetrare nell’auto per spillare soldi. Ma senza un effettivo e continuo sostegno ed intervento da parte di tutti i soggetti pubblici, non solo le forze dell’ordine, si può fare davvero poco.




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