venerdì 15 dicembre 2017

Affitti: nel 2017 tornano a crescere i canoni in Italia

di Massimiliano Pennone

Dopo lo stallo del 2016, i canoni di locazione in Italia sono tornati a crescere. E’ quanto emerge dal Rapporto sulle locazioni 2017 di Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nella locazione con circa 300 agenzie, elaborato con il supporto scientifico di Nomisma. “Nel 2017 – afferma Silvia Spronelli, presidente di Solo Affittiil mercato delle locazioni ritorna più vivace e dinamico, con canoni in crescita soprattutto per monolocali, trilocali e quadrilocali (+2,8 ciascuno), anche se non in egual misura in tutte le città.Sotto il profilo fiscale, ormai oltre il 90% dei proprietari opta per la cedolare secca, prevalentemente associata (nel 64,5% dei casi) ai contratti a canone concordato”.

In linea anche con la ripresa economica, a Milano i canoni di locazione sono cresciuti dello 0,8%, ma l’incremento arriva anche al +8% per le abitazioni arredate. Secondo le rilevazioni di Solo Affitti, di segno opposto risulta l’andamento dei valori dei canoni a Roma; il segno meno è più marcato per gli immobili arredati (-5,5%). Segno – fanno notare da Solo Affitti – che molti romani, non riuscendo più a sostenere canoni elevati, sono costretti a ripiegare o su case maggiormente periferiche o su metrature più piccole.

Il Rapporto sulle locazioni evidenzia un allargamento della forbice dei canoni medi tra Roma (789 euro) e Milano (938 euro), che quest’anno arriva a 149 euro (era 108 euro nel 2016). Tra i capoluoghi con i canoni più elevati ci sono anche Firenze (652 euro), Venezia (631 euro), Trento (591 euro), Bologna (589 euro) e Napoli (572 euro).

I prezzi più bassi sono a Catanzaro (327 euro), seguita da Perugia (356 euro), Potenza (367 euro), Campobasso (391 euro) e Palermo (393 euro). Sempre più lavoratori, studenti e turisti scelgono dunque l’affitto. Secondo il Rapporto, scende invece dal 55,9% del 2016 al 47,5% di quest’anno la quota di inquilini che sceglie la casa in affitto come “abitazione principale”. Cresce, al contrario, la quota di lavoratori in trasferta (dal 27% al 30,3%) e degli studenti (dal 16,2% al 20,1%), che cercano appartamenti di grandi dimensioni per vivere in condivisione, determinando un incremento dei prezzi dei trilocali.

Quasi triplicata infine la quota di chi sceglie gli affitti brevi (dallo 0,8% al 2,1%), per turismo, trasferte occasionali o per assistere familiari ricoverati in ospedali di città diverse da quelle di residenza. "Quello degli affitti brevi – spiega Silvia Spronelli – è un trend destinato a crescere non solo perché viene promosso sempre più spesso dagli agenti immobiliari ma anche perché i proprietari, alla luce delle norme introdotte quest’estate, preferiscono affidarsi a dei professionisti per la gestione delle pratiche burocratiche e fiscali". Secondo il Rapporto, nei prossimi mesi il numero dei contratti di affitto dovrebbe crescere nella maggior parte dei capoluoghi, con un andamento più dinamico nelle aree urbane centrali.


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