di Gian Marco Sbordone
Secondo Legambiente, che ha pubblicato i dati della sua campagna “Pendolaria”, la Circumvesuviana è tra le dieci peggiori linee del trasporto ferroviario nazionale. Per i viaggiatori campani la notizia non ha suscitato sorprese poiché, effettivamente, il servizio reso da quella azienda appare veramente disastroso. Continui ritardi, soppressioni di treni, convogli e stazioni sporche e insicure determinano una situazione davvero difficile per quanti devono necessariamente servirsi di quel mezzo di trasporto.
Dal rapporto di Legambiente emerge che tra i treni in circolazione, 35 sono stati costruiti nei primi anni Novanta e 85 addirittura negli anni Settanta. Ma il dato veramente raccapricciante è proprio quello relativo alla soppressione dei treni: ben 4.252 in un anno solare.
C'è poi il capitolo sicurezza che offre uno scenario veramente desolante: scippi, aggressioni e danneggiamenti sono all’ ordine del giorno. Non si contano le denunce dei controllori impegnati su quei convogli che, nell'esercizio delle loro funzioni, rischiano quotidianamente la propria incolumità.
Legambiente, accomunando in questo scenario disastroso tutto il trasporto pubblico locale campano, afferma che la Circumvesuviana in realtà rappresenta solo il caso più eclatante. Le cose, infatti, non sembrano andare meglio per la Cumana e la Circumflegrea. Dice Antonio Gallozzi, Direttore Legambiente Campania: “la Campania ogni anno perde viaggiatori mentre ha bisogno di aumentare il numero dei passeggeri che viaggiano in metro ed in treno se vuole migliorare la qualità dell’ aria e ridurre le emissioni di CO2.”
Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca tuttavia, ha annunciato importanti investimenti: 450 milioni di euro per l ’EAV, la società che gestisce, oltre la Circumvesuviana, anche la Cumana e la Circumflegrea. E’ previsto l’ acquisto di 44 nuovi treni, nonché la riqualificazione delle stazioni che saranno dotate tutte di impianti di videosorveglianza.
Secondo il Governatore, la Circumvesuviana diventerà una delle più importanti realtà pubbliche nell'ambito del trasporto locale. Il rilancio dell'azienda passerà anche attraverso l'assunzione di centinaia di giovani grazie a una norma sui prepensionamenti che sarà finanziata con dieci milioni di euro.
Naturalmente le dichiarazioni del Presidente De Luca non hanno né convinto né rassicurato tutti. Ed è comprensibile perché i cittadini sono veramente stanchi di un servizio tanto deficitario da rendere qualsiasi spostamento un percorso di lotta e di rischio. Sono stanchi di subire le conseguenze e i ritardi che incidono sul lavoro, sulle attività scolastiche e sullo svago.
Sul fronte politico le maggiori critiche a De Luca sono venute dal Movimento 5 Stelle che giudica grave il fatto che la Giunta Regionale non abbia mai proceduto ad una seria analisi delle responsabilità di chi ha ridotto l'azienda nello stato in cui si trova attualmente, peraltro con una massa debitoria che ammonta a 590 milioni di euro.
Auguriamoci che l’ inversione promessa dal Governatore si realizzi ed in tempi brevi. E’ una questione addirittura di dignità da salvaguardare per i cittadini campani. Ma è da considerare che è anche l’ immagine stessa della città di Napoli e della Regione ad essere gravemente macchiata da un servizio di trasporto pubblico che attualmente non appare degno di un Paese civile.
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