venerdì 15 dicembre 2017

Il nuovo Piano Ospedaliero del Governatore De Luca

di Luigi Rinaldi

Da tanto forse troppo tempo si discute su come risolvere i problemi del Sistema Sanitario della nostra Regione. Nel corso degli anni sono state fatte promesse da tutti i fronti della politica, ci sono state fasi di commissariamento, ma i risultati conseguiti sono stati sempre modesti. Le aspettative di tanti assistiti sono ora rivolte al nuovo Piano Ospedaliero presentato dal Governatore Vincenzo De Luca, che ha recentemente incassato anche il via libera dal Governo, con il contestuale sblocco di 290 milioni di premialità del 2014, finora bloccati al palo. 

Secondo il Governatore della Campania il nuovo Piano di programmazione sarà in grado di rivoluzionare la sanità della nostra Regione, fotografando il fabbisogno assistenziale e disegnando una nuova organizzazione del sistema ospedaliero. Innanzitutto il piano punta ad un considerevole aumento dei posti letto. L’obiettivo è quello di raggiungere 19 mila 841 posti letto (pari a 3,6 posti letto per 1.000 abitanti), con l’attivazione di nuovi 1.637 posti letto aggiuntivi. Il perseguimento di tale obiettivo andrà di pari passo con la messa in sicurezza di numerosi ospedali dal San Paolo al San Giovanni Bosco, dal Loreto Nuovo al Pellegrini, dagli Incurabili al San Gennaro, senza trascurare il Capilupi, il Santobono-Pausilipon, il Pascale, il Policlinico Federico II e il Cardarelli

Novità significative riguarderanno l’ingresso della Azienda dei Colli (Monaldi, Cotugno e Cto) nella rete dell’emergenza che diventa un Dea di II livello (tramite il Cto a sua volta pronto soccorso attivo h 24 a partire dal prossimo febbraio). A Napoli si concentrano alcune delle più rilevanti novità del piano ospedaliero con l’ingresso delle due Università nella rete dell’emergenza (tramite il 118), la valorizzazione dell’infettivologia pediatrica al Cotugno (che diventa Centro regionale anche per tale disciplina), l’innovativo centro per patologie fetali del Monaldi (dove all’unità per patologie cardiache viene affiancato un percorso ostetrico dedicato per i bimbi cardiopatici da assistere dopo la nascita con immediata e tempestiva assistenza grazie alla Terapia intensiva neonatale), il potenziamento dello Sten (trasporto neonatale). 

Nell’ambito della Napoli 2 la novità di maggior rilievo è quella che riguarda l’ospedale di Procida, che conserverà l’attuale assetto con 9 posti di cui 2 di Medicina, 2 di Chirurgia e 2 di Ostetricia e 3 di Pronto soccorso, diventando stabilimento del presidio di Ischia. L’ospedale di Procida funzionerà in raccordo con l’ospedale di Pozzuoli (da cui proviene il personale di turno), così da assicurare assistenza anche in condizioni meteo avverse. A regime la ASL Na2 Nord riceverà un incremento di 215 posti letto. Cambierà poco, invece, nell’assetto della rete della Asl Na 3 Sud che, tuttavia, sarà incrementata di 388 posti letto. 

Nella provincia di Salerno sono previsti 3.722 posti letto (pari a 3,37 posti letto per mille abitanti), in leggero incremento rispetto a quelli esistenti che sono pari a 3.665. Qui la novità più significativa è quella dell’ospedale di Agropoli, già Centro ambulatoriale ad indirizzo oncologico, che diventerà ospedale con pronto soccorso e con 20 posti letto. Esso viene aggregato come stabilimento a Vallo della Lucania

Per quanto riguarda l’area di Benevento ed Avellino, risulta un eccesso di offerta di posti letto, per cui, in questo caso, il piano tenderà a riequilibrare la situazione. Nel casertano, invece, a fronte di un attuale disponibilità di 2.263 posti letto (2,61/1000 abitanti) ne vengono programmati 2.766 onde raggiungere la quota 3,19/1000 abitanti. Molto dipenderà, però, dalla realizzazione del Policlinico in costruzione da quasi venti anni. Per quanto riguarda il servizio 118 la principale novità è la bocciatura dell'Agenzia unica regionale per l’emergenza e il ritorno alla gestione delle Asl. Le centrali operative (una per ogni Asl) lavoreranno in rete con l’obiettivo di migliorare l’organizzazione e ridurre i costi. La regia farà capo direttamente alla Regione. 

Tra le altre novità il piano prevede anche il riassetto delle Case di Cura private accreditate che dovranno rispondere a una mission funzionale al fabbisogno delle Asl e rispettare il parametro di almeno 60 posti letto. Le strutture sotto questo standard dovranno diventare monospecialistiche o procedere ad aggregazioni, riconversioni, trasferimenti o chiusure.



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