di Luigi Rinaldi
Il terremoto, come sempre accade, produce danni di enorme portata sia nel breve che nel lungo periodo. Purtroppo, anche Ischia, la bellissima Isola Verde, non è riuscita a sottrarsi a tale triste regola. Gli eventi sismici dello scorso 21 agosto, che hanno colpito in particolare Casamicciola e Lacco Ameno, stanno allontanando i turisti da quella che era una delle mete preferite di tanti visitatori che ogni giorno affollano le perle della nostra regione. Il consorzio isolano dei tour operator ha recentemente invitato tutti gli operatori del turismo a fare fronte comune per scongiurare la crisi.
Dopo lo scorso 21 agosto le agenzie di viaggi denotano un preoccupante calo di prenotazioni. Già lo scorso 1° novembre Ermando Mennella, Presidente di Federalberghi Ischia faceva notare che: "l'intera isola rispetto al 2016 al 30 settembre fa segnare quasi 7% in meno di arrivi e quasi 9% in meno di presenze. La maggiore erosione è del mercato italiano: nel comparto straniero cresciamo anche se di poco. Il mercato Italia è quello che più ha dato problemi dopo l'evento sismico, perché maggiormente influenzato da un'immagine negativa che i media italiani hanno dato dell'isola nei primi giorni, raccontando spesso falsità e non rispettando quelle zone dell'isola che avevano subito i danni maggiori. Ischia deve investire in una migliore comunicazione ma anche definire nel più breve tempo possibile gli interventi per far ritornare all'attività le zone colpite dal sisma".
Ulteriori conferme si sono registrate poi durante il periodo natalizio. Mettendo a confronto i dati del dicembre 2017 con quelli degli anni passati, il calo di presenze è stato evidente e tale da non poter essere assolutamente trascurato. I notevoli sforzi ed il grande attivismo degli enti locali, della Regione Campania, degli operatori e degli imprenditori, non hanno sortito gli effetti sperati.
Le previsioni ad oggi, manifestano una netta diminuzione di richieste per la primavera - estate sia per gli individuali che per i gruppi. Si tratterebbe di percentuali importanti e preoccupanti, che evidenziano cali che vanno dal 30% al 60% del fatturato lordo complessivo. Il Consorzio ammette di non essere in grado, allo stato, di chiarire se questo calo è dovuto solo alle vicende mediatiche negative legate al post terremoto o ad altro. Ma è molto probabile che la clientela non si senta sicura di soggiornare sull'isola di Ischia. Gli operatori del settore riscontrano nel contatto diretto molta reticenza psicologica, tanto da vedersi costretti a proporre alla clientela altre località. Un’ulteriore conferma di quanto la situazione sia preoccupante emerge anche dal crollo nella ricerca delle parole chiave sul web, riguardanti Ischia. Ovviamente la speranza è che questa crisi passi in fretta e che la incantevole Isola Verde ritorni ad essere affollata, come sempre, da turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Dopo lo scorso 21 agosto le agenzie di viaggi denotano un preoccupante calo di prenotazioni. Già lo scorso 1° novembre Ermando Mennella, Presidente di Federalberghi Ischia faceva notare che: "l'intera isola rispetto al 2016 al 30 settembre fa segnare quasi 7% in meno di arrivi e quasi 9% in meno di presenze. La maggiore erosione è del mercato italiano: nel comparto straniero cresciamo anche se di poco. Il mercato Italia è quello che più ha dato problemi dopo l'evento sismico, perché maggiormente influenzato da un'immagine negativa che i media italiani hanno dato dell'isola nei primi giorni, raccontando spesso falsità e non rispettando quelle zone dell'isola che avevano subito i danni maggiori. Ischia deve investire in una migliore comunicazione ma anche definire nel più breve tempo possibile gli interventi per far ritornare all'attività le zone colpite dal sisma".
Ulteriori conferme si sono registrate poi durante il periodo natalizio. Mettendo a confronto i dati del dicembre 2017 con quelli degli anni passati, il calo di presenze è stato evidente e tale da non poter essere assolutamente trascurato. I notevoli sforzi ed il grande attivismo degli enti locali, della Regione Campania, degli operatori e degli imprenditori, non hanno sortito gli effetti sperati.

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