giovedì 22 febbraio 2018

Notizie dal mondo dell’Università : Febbraio

di Noemi Colicchio

   PIU' INTEGRAZIONE SOCIALE

Aggiornamenti dal Consiglio Regionale della Campania: è stato approvato, con un solo voto contrario - del Consigliere Luciano Passariello (FdI) - una mozione promossa dal Generale dell’esercito in pensione Carmine de Pascale, per attenzionare tutti gli atenei pubblici alla corretta integrazione sociale degli studenti LGBT attraverso una campagna di sensibilizzazione promossa dalla Regione stessa. «Attività di sensibilizzazione all’utilizzo della procedura cd “Alias” negli Atenei della Campania» è il titolo della mozione, le cui parole sono state scelte con estrema cura. “Alias” è infatti il nome del profilo temporaneo che gli studenti Trans potranno richiedere per gestire la carriera universitaria, anche se non hanno ancora effettuato alcun intervento chirurgico per il cambio di sesso. 



   AL VIA LA RICERCA SUI CETACEI

L’Università di Genova formerà 10 ricercatori che studiano i cetacei con lezioni teoriche presso l’ateneo stesso e pratiche, attraverso 50 ore di training in mare presso il canale di Sicilia. Dei veri e propri “angeli custodi” delle balene dunque, riconosciuti dallo Stato come specialisti in «Tecniche di monitoraggio per lo studio dei cetacei», corso di perfezionamento promosso dal Distav (Università degli Studi di Genova) in collaborazione con il Centro Interuniversitario di Ricerca sui Cetacei (Circe) e l'Associazione Me.Ri.S. Mediterraneo Ricerca e Sviluppo. L'iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, e la sponsorizzazione da parte della Società Italiana di Biologia Marina.



   LINK: MOBILITAZIONI PER LA NO TAX AREA

Ancora proteste in tutta Italia per le pessime conseguenze prodotte dalla seppur intelligente e propositiva iniziativa della No Tax Area. L’associazione Link Coordinamento Universitario, da subito allertata sulla questione, organizza mobilitazioni fermamente convinta della necessità di ristabilire il giusto ordine nel micro-cosmo universitario. Denunce sono partite dagli studenti degli atenei di Bari e Bologna e Andrea Torti, Presidente dell’associazione, spiega nuovamente, per chi non ne fosse a conoscenza, la natura del problema: per compensare la tassazione zero su studenti con redditi molto bassi, alcune università hanno preferito riversare un gettito maggiore su chi supera soglie dimensionali di reddito medio-basse o alte. Parliamo di famiglie che vanno sopra i 13mila euro oppure oltre i 30mila. Ancora più grave l’accanimento riversato su chi invece ha reddito basso ma pochi crediti o è finito fuori corso. Niente diritto allo studio per tutti, dunque, ma neanche di vera meritocrazia stiamo parlando. «Per chi ha un reddito superiore non sono stati posti limiti sul livello di contribuzione lasciando di fatto - spiega l’associazione studentesca - tutto in mano alle decisioni degli Atenei, strettamente vincolate a bilanci sempre più magri. Così alcuni Atenei hanno optato per un aumento della contribuzione massima, anche dell’ordine di 1000 euro». «La no tax area, rivendicazione storica di Link, non può essere fatta pagare agli studenti non inclusi in essa, ma deve essere un passo in avanti - fa notare l’associazione - verso un’università gratuita per tutti, in linea con gli obiettivi di `Europa 2020´, che richiedono un aumento al 40% dei 30-34enni con un’istruzione universitaria». «Continuiamo a non prendere il buon esempio dai paesi vicini - sottolinea Torti- in Germania l’università è gratuita e in Spagna è stata fortemente ridotta la tassazione, prevedendo l’eliminazione dei criteri di merito».


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