di Luigi Rinaldi

a) Patologia da usura qual è l’artrosi delle faccette articolari vertebrali, che presenta periodiche infiammazioni;
b) Traumi da sforzo, posizioni scorrette, cadute, affaticamento o infiammazione muscolare;
c) Sciatalgie: infiammazione dei nervi sciatico e crurale che fuoriescono dalle ultime vertebre del tratto lombare e sacrale;
d) Listesi: scivolamento di una vertebra sull’altra;
e) Stenosi: restringimento del canale vertebrale.
Nel mal di schiena giocano un ruolo di fondamentale importanza le componenti soggettive, ossia il terreno sul quale queste patologie vanno ad agire. Il dolore lombare, a fronte di quadri clinici e strumentali simili, presenta caratteristiche differenti da paziente a paziente, in base alla soglia di tolleranza al dolore, allo stile di vita, alla storia clinica e all’atteggiamento mentale.
Da questa premessa, scaturisce l’importanza di un approccio globale al paziente lombalgico, in grado di prescindere dalla componente soggettiva. Molti specialisti ritengono che questo tipo di approccio possa essere realizzato dall’Agopuntura. Questa antichissima disciplina, risalente addirittura al 3000 a.C., ha un’efficacia dimostrata scientificamente in quanto determina un effettivo rialzo nel sangue di Endorfine e Adenosina (molecola che innalza la soglia di tolleranza al dolore), con effetti sia sulla patologia vertebrale che sullo stato generale del paziente.

Nelle lombalgie acute, chiamate più comunemente “colpo della strega”, l’azione dell’agopuntura è spesso rapida e sorprendente, con sblocco del dolore anche dopo una sola seduta. Tra una seduta e l’altra deve trascorrere un intervallo temporale di sei o sette giorni e di solito sono sufficienti tre applicazioni per eliminare il problema.
Le lombalgie croniche richiedono un numero maggiore di sedute (dalle sei alle sette), le prime tre da effettuarsi ogni settimana e le successive a distanza di quindici giorni. In agopuntura il dosaggio delle sedute è di fondamentale importanza per evitare che il paziente anziché migliorare subisca un aggravamento delle sue condizioni.
L’agopuntura, a differenza di tanti trattamenti farmacologici antinfiammatori, è anche priva di effetti collaterali, con conseguente vantaggio per le condizioni generali del paziente. Per quanto attiene, infine, l’indicazione del trattamento in casi di ernia del disco, è stato dimostrato che lo stesso può essere utilizzato con buoni risultati solo nella prima fase, ossia quella irritativa, quando è presente una forte infiammazione, con edema e compressiva sul nervo del disco erniato.
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