di Luigi Rinaldi
La lente di ingrandimento della procura regionale della Corte dei Conti, in persona del sostituto procuratore Ferruccio Capaldo, ha messo nel mirino gli immobili di pregio adibiti a «club house» di due storici circoli napoletani, il Posillipo ed il Tennis Napoli. Secondo gli inquirenti gli immobili in questione sarebbero stati concessi in locazione a canoni decisamente inferiori rispetto a quelli di mercato, con un danno erariale di circa tre milioni di euro, per mancate entrate in un lasso di tempo che va dal 2013 al 2018.
Due gli atti di «invito a dedurre» emessi dalla procura contabile. Nel caso del Circolo Posillipo nei confronti della società Romeo gestioni s.p.a. - che ha gestito fino al 2012 il patrimonio immobiliare comunale - e di due dirigenti del servizio Patrimonio del Comune di Napoli, individuati quali responsabili - sottolinea la Guardia di Finanza in una nota - del rilevante danno erariale per aver concesso in locazione immobili comunali a canoni di gran lunga inferiori a quelli di mercato ed in evidente difformità dalla previsione normativa.
Nel caso del Tennis Napoli l'invito a dedurre riguarda la stessa Romeo e quattro dirigenti del servizio Demanio e Patrimonio del Comune (ai due già coinvolti si vanno ad aggiungere altri due nel frattempo andati in pensione). Secondo i finanzieri i responsabili della gestione patrimoniale dell'ente locale avrebbero avuto piena contezza della sottostima economica del patrimonio immobiliare in argomento, tanto da avviare apposita procedura di rideterminazione dei relativi canoni.
In base a quanto riferito dagli inquirenti il Circolo Posillipo (articolato su due superfici, una sopraelevata e l'altra scoperta a picco sul mare, con solarium, piscina e porticciolo) versa al Comune un canone di 6.000 euro mensili a fronte di una stima di mercato pari a 22.500 euro; mentre il Circolo del Tennis, provvisto di sei campi da gioco in terra battuta e piscina, versa 8.500 euro al mese rispetto a una stima di mercato che raggiungerebbe i 42.000 euro.

Al di là dell’esito della vicenda giudiziaria, l’attuale indagine testimonia il costante impegno esercitato dalla procura regionale della Corte dei conti per la Campania e dalla Guardia di finanza di Napoli nella lotta agli sprechi di denaro pubblico ed a salvaguardia dei bilanci degli Enti locali al fine di garantire la legalità, l’equità e l’efficienza nella gestione delle risorse pubbliche.
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