di Teresa Uomo

La piaga del bullismo trova le sue fondamenta nell’eccessivo lassismo da parte dei genitori che, invece di impartire ai propri figli le regole fondamentali e basilari del vivere quotidiano, li lasciano allo sbando, senza controllo. I genitori, per di più, non devono far vincere loro tutto, ma devono provvedere all’educazione dei figli: saper dire di no con forza. È vero, è difficile, ma si deve fare a tutti i costi, altrimenti ne verrà fuori un ragazzino viziato.
Il ragazzino chiede di praticare un certo sport? Perché no! La mamma si organizza. Vuole i vestiti di marca? Certo, altrimenti gli altri lo prenderanno in giro. Desidera le vacanze estive migliori? Senza dubbio, e pazienza se magari i genitori ne faranno a meno o dovranno rinunciare a qualcosa. Ciò che conta sono loro.
È chiaro che quando questo bambino, a cui i genitori allacciano le scarpe ancora a dieci anni, arriva a scuola, sarà molto difficile per lui accettare le regole ed integrarsi in un contesto comunitario che per lui è qualcosa di estraneo. Ed è proprio dallo scontro tra bambini cresciuti in maniera totalmente diversa e senza un’istituzione che ancora mantiene regole e divieti che nascono tutte queste difficoltà.
Il giovane che ha troppa libertà in casa penserà che tutto gli sia dovuto, e si prenderà la libertà anche altrove, in casa di altri, a scuola o nei luoghi d’incontro con i suoi coetanei. Non avendo mai ricevuto un’educazione in tal senso non comprenderà termini come rispetto, osservazione, adeguamento e adattamento di sé agli altri o al luogo in cui si trova.
Il bambino che è diventato adulto troppo presto senza avere una giusta formazione sarà un ragazzo ed un adulto incapace di fare da solo delle scelte, di avere dei pensieri e idee personali, di fare un cammino verso una meta precisa e di avere dei progetti concreti. La scuola non può e non deve sostituirsi alla famiglia, ma ha il compito di accompagnare il processo educativo e formativo degli alunni.
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