mercoledì 31 ottobre 2018

Nasce Elabora: inaugurata la biblioteca dei Quartieri Spagnoli

di Antonio Ianuale 


I Quartieri Spagnoli di Napoli spesso sono stati al centro delle cronache non certo per aspetti positivi: ma stavolta l’idea di alcuni giovani ragazzi è encomiabile e degna di grande ammirazione. Un luogo di cultura aperto a tutti, un veicolo di conoscenza identitaria e storica, ma anche un luogo di aggregazione sociale: questo sarà la biblioteca Elabora, inaugurata il 6 ottobre scorso. 

Il progetto vede la luce grazie all’impegno dell’Associazione Culturale Hermes –Turismo e Beni Culturali che, nell’ambito del progetto Discovering QS, darà vita ad una biblioteca presso Foqus – Fondazione Quartieri Spagnoli Onlus, in via Portacarrese a Montecalvario 69, sede dell’associazione.

In un momento storico in cui le biblioteche arrancano e la lettura dei libri non è certo tra le principali occupazioni del paese, inaugurare una biblioteca è sicuramente un atto rivoluzionario. Un gruppo di giovani ha deciso di affrontare questa sfida impegnandosi in prima persona cercando di creare un polo di aggregazione in un quartiere complicato: nella suddetta biblioteca giovani appassionati della storia della città di Napoli o semplici curiosi potranno consultare documenti, foto e vari volumi su varie tematiche e ambiti vari, a partire dall’archeologia, la storia architettonica della città, spiegazioni etnoantropologiche ed infine letterarie

Una biblioteca che sarà completamente ad accesso gratuito, che rientra nella progettazione dell’associazione FOQUS – Fondazione Quartieri Spagnoli, impegnata dal 2013 in un’opera di riqualificazione di uno dei quartieri più difficili di Napoli. Un rione caratterizzato da carenza di servizi alla persona, precoce abbandono scolastico e condizioni socio - culturali border line. 

FOQUS nasce sulla scia di progetti europei come Quartier21 di Vienna o Centquatre di Parigi, sebbene, a differenza degli omologhi progetti europei finanziati da enti governativi, sia promosso e finanziato con risorse private. L’unica eccezione riguarda la partecipazione al progetto dell'Accademia delle Belle Arti, che occupa l’intero secondo piano dell’edificio e si fregia della collaborazione di docenti e studenti. 

L’associazione FOQUS, opera nei campi della formazione, dell’istruzione, delle industrie culturali e creative e dei servizi alla persona, con l’ausilio e la grande disponibilità di giovani del territorio napoletano. Un nuovo modo di intendere le politiche sociali sperimentando la partecipazione attiva: l’obiettivo ambizioso ma attuabile è il contrasto all'emarginazione e incrementare lo sviluppo socio-economico del quartiere attraverso la creazione di nuova impresa e nuova occupazione, sia diretta, sia attraverso spin-off, incubatori di impresa, programmi di apprendistato e tirocinio, insediamento di nuove imprese e iniziative pubbliche e private. Una realtà che sta cercando di riunire le migliori energie del territorio per promuovere e rivalorizzare la rigenerazione urbana di un territorio complicato come i Quartieri Spagnoli.


Klimt Experience: la mostra multimediale ritorna a Napoli fino al 3 febbraio 2019

di Teresa Uomo

Dopo il grande successo avuto a Firenze, Milano, Caserta e Roma, “Klimt Experience” prosegue il suo tour e ritorna a Napoli. Un’occasione imperdibile per “immergersi” nelle opere del grande pittore viennese Gustav Klimt, tra i più importanti esponenti dell’Art Nouveu, e padre fondatore della Secessione viennese. Attraverso questo percorso esperienziale si vuol entusiasmare ed affascinare un pubblico di giovani e adulti, invitandoli ad approfondire la conoscenza dell’uomo e dell’artista, la comprensione delle sue opere, la lettura stilistica attraverso la messa in scena spettacolare dei dettagli e della sua tecnica pittorica. 

Klimt Experience è un viaggio onirico, fantastico, surreale. Ci si lascia trasportare dal flusso continuo di emozioni della Sala Immersiva. La summa dell’inimitabile arte klimtiana prende vita nella maestosa navata centrale della Basilica dello Spirito Santo a tutto tondo

Il percorso espositivo, della durata complessiva di circa 85 minuti, comprende la sezione dove vengono contestualizzate la vita e l’avventura artistica di Gustav Klimt, suggestioni iconiche e pillole biografiche, un magico caleidoscopio di segni e figure che si susseguono nelle pareti, sul pavimento e sul soffitto della Sala degli Specchi, esperienza di realtà 3D con un’atmosfera glamour che accompagna tutta la visita. Nella parte conclusiva del percorso si può notare l’esposizione degli abiti riprodotti interpretando i disegni e le tessiture create oltre un secolo fa da Gustav Klimt. 

“Klimt Experience” è un viaggio multimediale fatto di videoinstallazioni ed effetti sonori diffusi che coinvolgono i visitatori nelle opere dell’artista. In mostra non ci saranno i capolavori originali di Klimt, ma riproduzioni multimediali fedelissime, ricreate grazie al supporto di 30 proiettori laser e maxischermi sui quali saranno diffuse ben 700 immagini in Full Hd. Tutte le opere proposte saranno riprodotte digitalmente per il visitatore che resterà letteralmente immerso in capolavori come l’Albero della Vita, Giuditta, o Il Bacio. 

La mostra, aperta il 20 ottobre, sarà disponibile fino al 3 febbraio 2019. Il costo del biglietto intero è di 13,00 €; studenti, over 65 e portatori di handicap 10,00 €; 5-12 anni 8,00 €; under 5 gratuito. 



Dante nel Mediterraneo

di Fiorenza Basso

Il dantista Francesco Gabrieli sessant’anni fa scriveva che è necessario insistere su ciò che ci unisce anziché su ciò che ci divide. Infatti, il Duecento è stato un secolo particolarmente florido per la cultura italiana, perché le relazioni tra mondo cristiano e mondo islamico si sono intensificate sempre più grazie alla ricchezza culturale di due personaggi particolarmente autorevoli: Federico II a Palermo e Alfonso X il Saggio a Toledo. I loro prestigiosi centri hanno consentito la diffusione culturale avvenuta principalmente attraverso le traduzioni di testi di filosofia e di scienza portati dagli arabi in Sicilia e in Spagna e tradotti poi nella loro lingua. 

Lo scambio di idee, concetti pensieri ha influenzato inconfutabilmente le due sponde del Mediterraneo tanto da trovare tradizioni derivanti dal mondo arabo in Dante come lo dimostra il ventiseiesimo canto dell’Inferno, dove il sommo poeta descrive il confine che non si può oltrepassare: le colonne d’Ercole. Sono stati proprio gli arabi ad imporre questo divieto nel Mediterraneo per controllare meglio il commercio marittimo. 

Un’altra ipotesi che dimostra l’intertestualità delle fonti in quel periodo è stata avanzata dall’abate arabista spagnolo Miguel Asìn-Palacios, che ha redatto un saggio intitolato La escatologia musulmana en la Divina Comedia pubblicato nel 1919, in cui ha rilevato una serie di coincidenze e analogie con il capolavoro dantesco. Questa congettura è avvalorata dalla figura di Bonaventura da Siena, traduttore presso la scuola di Toledo e notaio del re Alfonso. Questi ha tradotto un libro scritto in arabo nell’ottavo secolo, dal titolo Libro della Scala di Maometto, dove è raccontato il viaggio di Maometto nell’Aldilà, la sua ascesa dalla Terra verso il trono di Dio. Molte sono le similarità con la Commedia: Maometto come Dante è il narratore degli avvenimenti e disegna la cornice all’interno della quale si realizzano; entrambi compiono il loro viaggio durante la notte e hanno una guida spirituale: l’arcangelo Gabriele per Maometto e Virgilio per Dante

Ruolo non meno importante è quello rivestito da Brunetto Latini. Maestro di Dante e amico di Alfonso X, è stato proprio lui ad avvicinare alla sua corte il traduttore Bonaventura da Siena; ed è verosimile pensare che la traduzione del libro dell’ottavo secolo sia passata sotto gli occhi del poeta fiorentino. 

Dopo circa un secolo di ricerche, la critica dantesca continua ad essere divisa sull’ipotesi che vede un possibile accesso da parte di Dante ai testi escatologici della tradizione islamica tradotti in latino; tuttavia riconoscere che la formazione intellettuale di Dante sia stata arricchita anche grazie all’incontro fra cultura occidentale e cultura arabo-islamica non riduce la sua grandezza, bensì dimostra che la profusione di sapere non ha mai conosciuto barriere e ostacoli nella Storia. 


PA: De Luca dà il via libera a 10.000 assunzioni

di Noemi Colicchio 

La Giunta del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha dato mandato al Formez (Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle P.A.) per avviare le procedure selettive per il Piano per il lavoro che la interesserà. È stato varato infatti lo scorso 12 ottobre il bollettino ufficiale n. 74 che annuncia diecimila posizioni lavorative aperte nella pubblica amministrazione cui accedere tramite concorso. Molti gli Enti locali coinvolti nel maxi - concorso che vedrà l’assunzione dei nuovi arrivati con contratti a tempo indeterminato, se e solo se avranno superato un percorso di reclutamento, formazione e dieci mesi di tirocinio retribuito

In principio sarà ascoltato ogni Ente ed, in base ai profili necessari all’interno dell’organico, verrà predisposta la ricerca tra i candidati. La fase di raccolta dati circa le professionalità da ricercare durerà 90 giorni: 60 per raccogliere le adesioni dei comuni al progetto della Regione, 30 per comunicare al Formez il fabbisogno del personale. Sarà poi pubblicato il bando ufficiale – che aspettiamo per Febbraio 2019 – ed infine avranno inizio le selezioni. Chi avrà superato le selezioni iniziali potrà passare agli step successivi: si partirà con un periodo di formazione ed un tirocinio retribuito di 10 mesi all’interno dell’ente in cui si desidera essere assunti, per poi entrare a farne parte. In questo modo, Palazzo Santa Lucia conta di svecchiare una macchina burocratica prevalentemente composta da anziani, con un’età media dei dipendenti di 56 anni. Le fasi di reclutamento e formazione, come sempre, saranno quelle più dispendiose in termini di tempo e risorse: già stanziati oltre 6 milioni e mezzo di euro a tal proposito. 

«Mercoledì scorso abbiamo approvato una Delibera di Giunta con cui è partito concretamente il Piano per il Lavoro pubblico della Campania – ha annunciato su Facebook il numero uno di Palazzo Santa Lucia – Con questo atto abbiamo dato l’incarico al Formez di avviare le procedure per attivare i corsi-concorsi destinati ai giovani diplomati e laureati con l’obiettivo dell’assunzione a tempo indeterminato nella Pubblica Amministrazione, a partire dai 550 Comuni della Campania. Lavoriamo concretamente – ha concluso il Presidente della Regioneper tentate di dare un lavoro stabile a 10mila giovani della nostra regione attraverso un percorso di inserimento che potrà iniziare già a partire dal 2019». 

L’operazione è sostenuta dal punto di vista normativo e finanziario dalle risorse del PO FSE (Fondo Sociale Europeo) Campania 2014/20, il FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) e il PON Governance (Programma operativo nazionale): il totale ammonta complessivamente a circa 104 milioni di euro, suddivisi tra i 100 milioni per i 10.000 tirocini retribuiti a 1.000 euro mensili ed i 4 milioni per le prove selettive. Ha fatto la sua parte anche lo sblocco del turn over nel settore della pubblica amministrazione a partire dai prossimi mesi: è l’occasione per svecchiare l’organo più raggrinzito dello stato, per darle ossigeno e nuove mansioni. 

O probabilmente sempre le stesse, ma svolte in maniera più efficiente ed efficace. Si stima, infatti, che in Campania per effetto dei pensionamenti, le pubbliche amministrazioni perderanno dalle 8mila alle 13mila unità nei prossimi 24 mesi, lasciando molti vuoti di pianta organica. I diplomati potranno accedere ai profili di Categoria C – capaci di svolgere specifiche mansioni, in pratica dei tecnici – mentre i laureati potranno accedere alla categoria D, rappresentata dal corpo dei funzionari. Non sappiamo ancora se chi ha conseguito solo il titolo relativo alla scuola secondaria di primo grado rientrerà nel pubblico degli aventi le carte in regola per poter partecipare, così come non siamo in grado di prevedere se ci saranno limiti d’età per gli iscritti. Il bando, è probabile ipotizzare, sarà aperto non solo ai residenti in Campania ma a tutti i cittadini italiani in possesso dei requisiti richiesti. Ad ogni modo le figure richieste saranno prevalentemente istruttori amministrativi, geometri, ingegneri. 



Universiadi a Napoli: il punto sulla manifestazione in programma dal 3 al 14 luglio 2019

di Teresa Uomo 

Ok definitivo per la trentesima edizione delle Universiadi a Napoli 2019 dal Comitato Esecutivo della FISU, la Federazione Internazionale Sport Universitari. Napoli è stata scelta come città ospitante a seguito della rinuncia di Brasilia. La FISU è certa che Napoli, la Campania e l’Italia faranno da bellissima cornice per una manifestazione sportiva internazionale di grande valenza culturale. 

Bisognerà lavorare duramente perché le Universiadi di Napoli rappresentino al meglio lo spirito della manifestazione nell’anno in cui ricorre il sessantesimo anniversario dalla prima Universiade e si festeggia la nascita della FISU che fu fondata proprio in Italia 70 anni fa. 

È una manifestazione sportiva multidisciplinare rivolta ad atleti universitari provenienti da ogni parte del mondo. Un vero e proprio festival internazionale dello sport e della cultura. Il termine “Universiade” infatti è frutto della combinazione tra le parole “Università” e “Olimpiade”, e racchiude in sé uno dei concetti alla base di ogni forma di sport: l’universalità. 

Grazie al sostegno del Governo nazionale, che ha accompagnato la candidatura, e alla collaborazione con le Università italiane e campane, il CUSI (Centro Universitario Sportivo Italiano) e il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), la Regione Campania ha ottenuto per la città di Napoli, lo scorso 5 marzo 2016, la designazione da parte della FISU ad ospitare l’edizione estiva dell’Universiade che si terrà dal 3 al 14 Luglio 2019. 

Saranno 8.000 gli atleti provenienti da 170 Paesi che si sfideranno a Napoli e in Campania dal 3 al 14 luglio 2019, atleti che parteciperanno alle 18 discipline sportive in programma, oltre a 1000 ufficiali di gara e alle troupe giornalistiche internazionali accreditate. Sono stati siglati accordi con le 16 federazioni sportive nazionali per assicurare il personale necessario a supporto delle gare. 

In primo piano ci sarà Napoli che ospiterà circa 4500 atleti di cui 4000 andranno sulle due navi da crociera che saranno ancorate nel porto: la prima, la Msc Lirica è già stata appaltata, per la seconda c'è il bando in corso, mentre gli altri 500 saranno alloggiati nelle residenze universitarie. Gli altri 3500 atleti andranno a Salerno e Caserta, distribuiti tra alberghi e il campus universitario di Fisciano. 

Napoli è la terza città italiana per dimensioni demografiche ed è conosciuta nel mondo per la sua storia e per le sue ricchezze culturali, storiche e naturalistiche del territorio che la circonda. La città di Napoli vanta inoltre una grande tradizione sportiva che negli ultimi anni ha dato vita a molte eccellenze in diverse discipline e che riempie la cultura e la vita quotidiana dei suoi cittadini.


Patto dei Sindaci: un nuovo strumento di contrasto alla povertà

di Antonio Cimminiello

Non migliaia, ma milioni di unità. Non si parla di debito pubblico o di Euro, ma dell'allarmante statistica in ordine alle persone attualmente in stato di povertà in Italia (1 milione e 778mila famiglie con al loro interno 5 milioni e 58 mila componenti, secondo i più recenti dati raccolti dall' ISTAT). Nell'ottica di contrastare questa triste situazione è stato siglato nei giorni scorsi uno schema di protocollo d'intesa- che vede tra le parti interessate ed attive la Regione Campania- che ha il suo fulcro nella futura istituzione della "Carta dei sindaci della Campania- solidali con la povertà"

Precisamente, al fine di "...permettere a tutti gli indigenti di poter soddisfare i bisogni primari e le necessità più essenziali e indispensabili, altrimenti impossibili da sostenere per le persone in stato di povertà assoluta", si permette ai Comuni campani che intendono aderire a tale protocollo di istituire all'interno dei propri bilanci un capitolo di spesa ad hoc: esso infatti sarà "contenitore" di fondi il cui utilizzo rappresenterà una forma di contrasto alla povertà. 

Tali fondi avranno provenienza tanto pubblica quanto privata, potendo trovare spazio infatti tra essi anche le donazioni di semplici cittadini. Peculiare è anche la destinazione del denaro così raccolto: esso non va a confluire nell'attuazione di un'iniziativa specifica, ma verrà devoluto ai poveri il 4 Ottobre di ogni anno - giorno della celebrazione di San Francesco d'Assisi- nel rispetto di future e specifiche determinazioni comunali. 

Quest'iniziativa quindi si colora di un significato spirituale ed ideale (significativo è il fatto che le parti siano la Regione Campania ed il Sacro Convento di Assisi), visto anche che le finalità del protocollo sono espressamente menzionate quale punto d'ispirazione per l'adozione futura di "...ogni idonea iniziativa volta a contrastare il fenomeno della povertà in ambito regionale", ma al tempo stesso non è privo di un'accezione "pratica", in quanto consente pur sempre l'acquisizione di risorse concrete, raccolte nel segno della solidarietà

Non da ultimo, è interessante la sinergia che in quest'occasione viene a realizzarsi tra enti religiosi e non- non sempre e proverbialmente sulla stessa lunghezza d'onda- grazie al connubio tra condivisione di motivazioni etico-spirituali e perseguimento di finalità di carattere sociale, creando così un modello tra l'altro aperto alla futura e volontaria adesione anche da parte di altri Comuni e Regioni italiani.





Grande successo per la Settimana del Benessere Psicologico in Campania

di Luigi Rinaldi 

Anche quest’anno, l’Ordine Psicologi Campania, in collaborazione con l’ ANCI, l'Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha organizzato, nei giorni scorsi, la Settimana per il Benessere Psicologico, un evento realizzato su tutto il territorio regionale, con la partecipazione degli psicologi campani e delle Città Amiche del Benessere Psicologico. L'iniziativa è stata anticipata ad ottobre per coincidere con le celebrazioni del 10 ottobre, Giornata Nazionale della Psicologia

Tanti psicologi e psicologhe della Campania hanno aderito all’evento “Studi Aperti”, offrendo un consulto gratuito a chi ne avesse fatto richiesto nella corsa della Settimana. L’obiettivo dell’iniziativa, come precisato, dagli organizzatori, è stato quello di diffondere una cultura psicologica attraverso il concetto di benessere psicologico e promuovere la professionalità dello psicologo nelle comunità, creando contesti di riflessione tra istituzioni, cittadini e psicologi, rendendo visibili le competenze, le azioni e gli ambiti in cui lo psicologo opera e attivando reti capaci di evidenziare e risolvere le necessità del territorio. 

In quest’ottica l’Ordine Psicologi Campania, come ogni anno, ha coordinato e supportato gli psicologi nell'organizzazione dei convegni, occupandosi di promuovere l’iniziativa e i singoli eventi sul piano della comunicazione, realizzando e distribuendo la brochure con il programma completo della Settimana del Benessere Psicologico presso scuole, università, librerie, farmacie e centri commerciali. Su tutto il territorio campano sono stati affissi manifesti pubblicitari, anche con il coinvolgimento della stampa locale e dei sociali network, nonché installati stand nelle piazze delle principali città della regione. 

Nella precedente edizione è stata inaugurata l’iniziativa “Scuole Amiche del Benessere Psicologico”, organizzata insieme con l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali. Anche quest’anno quindi gli istituti scolastici, insieme agli psicologi, hanno promosso eventi, dibattiti, workshop e sportelli informativi diretti alle alunne e agli alunni, ai loro genitori e agli insegnanti. La novità di questa nona edizione è stata l’iniziativa “Professioni amiche del benessere psicologico”, con la doppia finalità di creare reti sempre più grandi e più forti nelle nostre comunità e dare un contributo più incisivo sui territori in sinergie con le altre figure professionali.

News dal mondo universitario

di Noemi Colicchio 

Associazione LINK: troppi studenti, poche sedie


Si leva alta la voce degli studenti dell’associazione Link contro i disagi subiti dagli universitari della Facoltà di Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli. Il grido è uno: «Paghiamo le tasse, vogliamo un posto». Troppi iscritti, pochi posti a sedere, quasi nessuno in confronto alle orde di studenti che assalgono le aule per ogni corso. La maggior parte delle volte si finisce per seguire le lezioni seduti a terra, il che ovviamente è determinante per il livello di attenzione dello studente. Si legge sul profilo Facebook dell’associazione universitaria: «Oltre alla mancanza palese di sicurezza ed ai disagi quello che viene minato è il diritto allo studio. Si penalizzano i fuoricorso e la mancata garanzia di seguire agevolmente i corsi porta al progressivo abbandono delle lezioni». Dopo le irruzioni, un gruppo di studenti è andato dritto alla sede del Rettorato chiedendo «garanzie su iniziative tese a risolvere il problema» e rivendicando la possibilità di fruire dei servizi imprescindibili che spettano ad ogni iscritto. 

In India un corso di laurea dedicato a Harry Potter


Nasce in India un corso all’università dedicato al mondo di Harry Potter. Topic trattati: «La riduzione in schiavitù degli elfi domestici e la marginalizzazione dei lupi mannari». Ma anche il ruolo delle società segrete, la burocrazia del ministro della magia, l'innocenza di Sirius Black e la persecuzione di Tom Riddle. Siamo nel Bengala occidentale e il professor Shouvik Kumar Guha ha già fatto sold out di studenti presso la Kolkata's National University of Juridical Sciences, con la sua personalissima visione di diritto comparato. Quali i due diritti a confronto? Quello indiano e quello di Harry Potter. «Si tratta di un esperimento per stimolare il pensiero creativo», ha spiegato alla Bbc il docente. Il corso «Confronto tra letteratura fantasy e legge: un'analisi su Harry Potter», avrà una durata di ben 45 ore e inizierà in dicembre con un numero massimo di 40 studenti. Unica condizione: aver già letto tutti i romanzi della saga. Si tratta di un vero e proprio esperimento sociale: l’obiettivo è far uscire gli studenti dalla loro confort zone, mettendoli faccia a faccia con le problematiche dei sistemi politici in cui a furia di vivere spesso ci si adatta passivamente ed in modo errato. Drammi come la tortura o la tutela dei diritti delle minoranze rappresentano ferite aperte per il suo paese. «In India in questo momento la situazione politica è divisiva e le discriminazioni sono enormi», ha spiegato Kuha al Guardian questa volta. E ha aggiunto: «Ho le mie inclinazioni politiche, ma sarebbe inappropriato farle emergere in classe. Quindi ho trovato questo stratagemma». 

Start Cup Campania: i progetti vincitori


Si è conclusa all’Università di Salerno l’edizione 2018 di Start Cup Campania 2018. Quest’anno a partecipare sono stati 112 gruppi universitari, con la preparazione di 50 Business Plan e Salerno è stato proprio l’ateneo che ha organizzato la competizione. La giuria dell’edizione ha decretato i gruppi vincitori che parteciperanno alla finale nazionale del Premio Nazionale Innovazione. I vincitori della Start Cup Campania 2018 sono: al primo posto, progetto Chestvir (Univ. Vanvitelli), con un premio di 5.000 Euro; al secondo posto, progetto Virocol (Univ. Federico II), con un premio di 3.000 euro; al terzo posto, progetto Biotompack (Univ. Vanvitelli), con un premio di 2.000 euro; al quarto posto, progetto Gradi’ (Univ. Salerno), con un premio di 1.000 euro; al quinto posto, progetto Geosyl (Univ. Parthenope), con un premio di 1000 euro. Per il Premio Studenti, si sono aggiudicati il podio: al primo posto, progetto Lucky Bags (Univ. Salerno); al secondo posto, progetto Aedes (Univ. Sannio); al terzo posto, progetto D-Box (Univ. Salerno). Il Premio Contamination, assegnato ai gruppi afferenti a più università e per progetti interdisciplinari, è stato dato al progetto Aedes (Univ. Sannio). Infine il Premio Pari Opportunità è andato al progetto Detocs (Univ. Federico II). 

Una Mostra per la famiglia De Filippo a Castel dell’Ovo

di Antonio Ianuale

Una mostra per celebrare la famiglia che ha dato lustro al teatro napoletano: I De Filippo, il mestiere in scena, è il titolo della mostra al Castel dell’Ovo dal 28 ottobre 2018 al 24 marzo 2019. Un evento voluto e organizzato dalla famiglia De Filippo in sintonia con il Comune di Napoli, a cura di Carolina Rosi, Tommaso De Filippo e Alessandro Nicosia, Presidente di C.O.R.

Lo scorso 5 ottobre in occasione della presentazione della mostra, è intervenuto il sindaco de Magistris che ha sottolineato come la mostra sia un evento culturale rivolto anche ai giovanissimi: “Ogni ragazzo che incontrerà la famiglia De Filippo avrà più ragioni per intraprendere la strada della bellezza, della cultura, della rinascita e non quella della narcotizzazione delle coscienze”. Su una superficie di 1800 metri quadri, saranno esposti scenografie originali, oltre 70 costumi originali e oggetti di scena, foto, video, manoscritti e dattiloscritti, manifesti, locandine, copioni.

Un lavoro di ricerca e di recupero portato avanti in oltre un anno. “Questa mostra era un sogno fortemente voluto - ha detto Carolina Rosi - che è diventato realtà e con cui vogliamo raccontare, soprattutto ai giovani che non li conosceranno, chi erano i De Filippo, una famiglia che ha calcato palcoscenici e lasciato scritti che raccontano il nostro Paese. Come Totò - ha aggiunto - i De Filippo sono di tutti e pertanto con la mostra abbiamo voluto che i napoletani e tutti coloro che verranno possano accarezzare oggetti, segreti, tesori che potevamo accarezzare soltanto noi. E' un regalo alla città".

Una dinastia che attraversa la storia del teatro napoletano: Eduardo, Peppino e Titina sono i tre figli di Eduardo Scarpetta, commediografo ed attore, nati dalla relazione con Rosa De Filippo, sarta della compagnia teatrale. Da giovanissimi cominciano a calcare le scene, seguendo le orme paterne per poi lavorare con diverse compagnie, prima di fondarne una propria: Compagnia Teatro Umoristico I De Filippo.

Il debutto segna già il grande successo: Natale in Casa Cupiello sarà un trionfo non solo a Napoli, ma anche a Roma e Milano. Del trio emerge subito Eduardo, commediografo e attore principali delle rappresentazioni: il rapporto con il fratello Peppino non è idilliaco fin dall’inizio nonostante i tentativi di riappacificazione della sorella. La rottura diviene insanabile nel famoso scontro avvenuto al teatro Diana, quando Peppino dopo un rimprovero, apostrofò il fratello con Duce, Duce.

Le strade così si divisero, con Eduardo che si affermerà nel teatro, mentre Peppino sposerà il cinema trovando un nuovo artista al suo fianco: il principe Totò con il quale collezionerà una serie incredibile di successi. Titina invece dovette abbandonare presto le scene per una malattia cardiaca che non le impedì di trovare il meritato successo con Filumena Marturano, commedia scritta da Eduardo appositamente per lei. Una famiglia che ha segnato un’intera epoca, dal teatro alla filmografia, fino anche alle poesie scritte da Eduardo: un repertorio che si potrà ammirare in questa mostra celebrativa.



Pirandello e la molteplicità delle apparenze

di Teresa Uomo

Romanzo? Monologo teatrale? Trattato filosofico? “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello: opera geniale, di assoluta modernità concettuale e tematica. In questo romanzo, Pirandello affronta la molteplicità delle apparenze, ossia la scoperta della persona come un collage di immagini, tutte diverse e tutte vere e false allo stesso tempo, relative e fugaci, dotate di realtà solo nella mente degli altri. 

Il romanzo vuole mettere in evidenza gli ideali e gli schemi che ci vengono imposti dalla società e cercare di far capire al lettore che i corpi delle persone assumono continui aspetti diversi a seconda del punto di vista di chi lo osserva. Quindi anche noi siamo “Uno, Nessuno e Centomila”. È questo il messaggio che Pirandello vuole comunicarci. 

Gli argomenti trattati sono estremamente attuali. Spesso anche a noi capita di essere fraintesi dagli altri, che non comprendono veramente chi siamo, così la nostra personalità non può rivelarsi del tutto perché gli altri guardano verso di noi con occhi diversi. 

Lo stile del romanzo è moderno, e pertanto rende bene l’idea dello scorrere veloce del tempo, della mutevolezza repentina dell’essere e delle sensazioni, lasciando al termine della lettura una sensazione di smarrimento. Uno stile che si caratterizza per essere dialogo con il lettore, il quale viene sollecitato e fatto partecipe di questa imbarazzante scoperta, la “scomparsa” dell’individualità, ed il contenuto, poi, rappresenta una pura riflessione filosofica, che prende a piene mani da Cartesio e arriva dritta all’epoca dello scrittore siciliano e oltre. 

Si legge “Uno”: un essere umano completo e unico, “Centomila”: risultato del riflesso delle prospettive degli altri; “Nessuno”: la presa di coscienza del protagonista fa saltare tutte le sue certezze, sconvolgendolo. Così cercando di distruggere tutte le forme che gli altri gli attribuiscono e che lo rendono “centomila”, decide di dimostrare che le idee che hanno di lui non corrispondono al reale. Si scopre l’opera di un grande scrittore italiano che, per robustezza spirituale e letteraria, si accomoda tranquillamente accanto ai grandi romanzi russi e tedeschi dell’Ottocento e di inizio Novecento. 

Grandi festeggiamenti per i 179 anni della Napoli Portici

di Luigi Rinaldi

La locomotiva Bayard
Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa nei giorni scorsi ha celebrato i 179 anni della Napoli – Portici, con una serie di iniziative culturali e ludiche. 

Al centro dei festeggiamenti la data storica del 03 ottobre del 1839, quando la locomotiva Bayard inaugurò la storia delle Ferrovie Italiane percorrendo i binari, con a bordo Re Ferdinando II di Borbone e la Famiglia Reale

Per l’occasione, il sito di Pietrarsa ha aperto le porte a grandi e piccoli, con laboratori didattici, la mattina, e momenti di approfondimento il pomeriggio, con l’intervento di esperti sulla prima linea ferroviaria Napoli – Portici – Nocera Inferiore

Spazio anche al progetto “Lo Yoga per i Musei, i Musei per lo Yoga” e a performance teatrali con dinosauri, burattini e pupi storici. Molto suggestivo il “Gran Ballo Borbonico” nei viali del Museo e quello nella Sala delle Locomotive a Vapore

Le celebrazioni si sono chiuse domenica 7 ottobre con 'Una clessidra tra i binari', visita interattiva alla ricerca della “chiave virtuale”, e poi racconti danzanti di viaggiatori e infine il “Crucitreno”, un percorso didattico itinerante. Come evidenziato dal direttore del sito museale, Oreste Orvitti, la linea su cui è posta, la Napoli - Portici, fu la prima ad essere realizzata e percorsa da un treno nel nostro Paese rappresentando, per tecnologia ed ingegno, punto di partenza della storia non solo dei ferrovieri, ma di un'intera nazione che il 3 ottobre 1839 si avviò a diventare un territorio sempre più connesso e unito anche grazie ai collegamenti su rotaia. 

Con i cinque giorni di eventi, workshop, mostre, concerti, spettacoli che hanno visto la partecipazione anche di molte scuole, la Fondazione FS e la direzione del Museo hanno inteso rendere omaggio ai ferrovieri del passato e del presente divulgando, in clima festoso, la cultura ferroviaria che ha consentito di raggiungere traguardi importanti e portare le ferrovie italiane a livelli di eccellenza riconosciuti in tutto il mondo. 



L'esistenza senza tregua dell'Ospedale del Mare

di Antonio Cimminiello 

Ospedale del mare
Sembrava che con l'apertura -seppur parziale- dell'Ospedale del Mare di Napoli fosse finalmente conclusa l'odissea che da anni accompagna la nascita e completamento del nosocomio che doveva rappresentare uno dei fiori all'occhiello della sanità campana, con l'importante obiettivo di "alleggerire" il lavoro degli altri ospedali napoletani notoriamente in difficoltà. 

Ed invece proprio negli ultimi tempi -quando in dirittura d'arrivo è l'apertura "completa" del presidio sanitario- si sono susseguite una serie di vicissitudini, che hanno spaziato negli ambiti più vari. Si parte a Luglio scorso con lo "scandalo" della presunta chiusura anticipata del Reparto di Chirurgia Vascolare, ed annesso "spostamento" dei degenti, per permettere lo svolgimento di una festa per celebrare la nomina a primario del reparto del Dott. Francesco Pignatelli. La notizia diventa di dominio pubblico e non manca di produrre i suoi strascichi, tra cui la revoca dall'incarico dello stesso Dott. Pignatelli. 

Quella che sembra una presunta vicenda "colorita" di malagestione viene purtroppo seguita a ruota da altro episodio ancora più grave, e cioè l'allagamento ad inizio Settembre -molto probabilmente doloso- che mette k.o. il complesso dei locali sovrastanti il Pronto Soccorso. 

Ancor più grave è il fatto che tutto ciò avvenga a pochi giorni dall'inaugurazione in pompa magna alla presenza del Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Tutto finito? E invece no, perchè a questo punto tocca intervenire alla magistratura partenopea: nel corso di un'indagine antidroga emergono le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vincenzo Sarno, che lasciano intendere il verificarsi di presunte irregolarità nella esecuzione di alcuni appalti per le attività relative alla realizzazione dell'Ospedale (nello specifico si tratterebbe dell'avvenuto pagamento di alcune somme estorsive, avvenuto intorno al 2010). 

Insomma, anche se ormai parliamo di una struttura esistente e non più solo sulla carta, continua a non esserci pace per l'Ospedale del Mare, nonostante con lo stesso "abbiamo voltato pagina", parole del Governatore De Luca. Se è vero infatti che alcune delle vicende prima descritte a più riprese negli ultimi anni hanno caratterizzato in genere la malasanità in Campania, è anche vero che le stesse nello specifico vanno "solo" ad aggiungersi a quelle che da anni già affliggono il nosocomio di Napoli est, nato a distanza di notevole tempo dalla progettazione e tra lungaggini e non facili "ostacoli" di ogni sorta.