martedì 26 marzo 2019

Chagall, “Sogno d’amore”, in mostra fino al 30 Giugno alla Basilica della Pietrasanta di Napoli

di Teresa Uomo

 Per la prima volta a Napoli, fino al 30 Giugno, sarà presentata la poetica magia dell’artista russo Marc Chagall raccontata attraverso l’esposizione di 150 opere presso la Basilica della Pietrasanta. Attraverso dipinti, disegni, acquerelli e incisioni, la mostra – curata da Dolores Duràn Ucar – racconta la vita, l’opera e il sentimento di Chagall per la sua amatissima moglie Bella, il mondo pieno di stupore e meraviglia dell’artista: un nucleo di opere rare e straordinarie. 

Nelle opere coesistono ricordi d’infanzia, fiabe, poesia, religione e guerra, un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense che danno vita a paesaggi popolati da personaggi, reali o immaginari, che si affollano nella fantasia dell’artista. Opere che riproducono un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno. 

La mostra è organizzata e prodotta dal Gruppo Arthemisia, e si avvale del patrocinio del Comune di Napoli. Con il sostegno all’esposizione partenopea, il Gruppo Ferrovie dello Stato, con Trenitalia, si impegna a favore del mondo della cultura e dei principali eventi museali nelle più affascinanti città italiane. Rappresenta una straordinaria opportunità per ammirare oltre 150 opere e ripercorrere tutta la traiettoria artistica del pittore. 

Marc Chagall – bielorusso naturalizzato francese – è vissuto tra il 1887 e il 1985. La sua produzione rientra nei tanti movimenti dell’arte contemporanea. Nelle sue opere Chagall si ispirava alla vita popolare russa e partecipò ai movimenti parigini del cubismo e fauvismo avvicinandosi anche alla Scuola di Parigi ed ai suoi esponenti, tra cui Modigliani. I suoi lavori riportano un mondo pieno di colori vivaci e brillanti molto belli. 

La mostra – che resterà aperta fino al 30 giugno – permette di trovare tutti i temi cari a Chagall: Infanzia e tradizione russa: la tradizione russa legata alla sua infanzia, dalla quale non si allontanò mai. Sogni e fiabe. Il mondo sacro, la Bibbia: Il senso del sacro e la profonda religiosità che si riflettono nelle creazioni ispirate alla Bibbia. Un pittore con le ali da poeta. L’amore sfida la forza di gravità, il suo rapporto con i letterati e i poeti, la sua sete di libertà e, ovviamente, l’amore che domina le sue opere e dà senso all’arte e alla vita. 

Questa mostra inaugura anche un’importante collaborazione: prende il via l’innovativo progetto L’Arte della solidarietà, realizzato da Arthemisia. Secondo la sua Presidente, Iole Sena, è una formula nuova che si vuol sperimentare partendo dalla mostra di Napoli per poi portarla in tutto il mondo. L’arte è bellezza, e con questo nuovo progetto si pensa di portarne un po’ anche nella vita delle persone meno fortunate.



Violenza sulle donne: emergenza in Campania?

di Antonio Cimminiello 

Le orribili conseguenze dell’incapacità di accettare la fine di una relazione, come la morte di Norina Matuozzo a Melito di Napoli. L’assurda cruenza di un episodio di violenza, come lo stupro di una 24enne nella stazione Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. L’epilogo di una storia fatta di botte e gelosia, come l’omicidio di Fortunata Belisario a Napoli

Nelle ultime settimane si è verificata in Campania una vera e propria escalation di violenze di genere, nello specifico su donne, vittime della furia irrefrenabile di ex compagni e non solo. Purtroppo guardando soltanto alle statistiche non si può parlare di “emergenza locale” per il semplice fatto che la Campania già nel 2018 è stata interessata al riguardo da numeri impietosi: si pensi che essa è stata proprio l’anno scorso una delle regioni con più femminicidi, precisamente 10 su un totale nazionale di 77 considerando il periodo Gennaio-Novembre 2018. 

Tuttavia la particolare efferatezza e vicinanza degli episodi verificatisi - e quindi non solo di quelli purtroppo diventati oggetto di cronaca nazionale- induce a porre una domanda: è allarme? La mancanza di una “educazione dei sentimenti”, una fragilità interiore che si traduce in violenza, l’assenza di considerazione e rispetto nei confronti del partner da tempo vengono individuate come le classiche cause di questo tipo di violenza che non accenna a placarsi e che solo per un tragico caso ha quindi visto una recrudescenza in Campania, se si guarda ad esempio alle statistiche parziali riguardanti sempre i femminicidi avvenuti in tutta Italia nell’anno in corso: già sono 13, con una media superiore per ora a quella del 2018. 

Di fronte a tutto ciò, quali sono allora gli strumenti attraverso i quali difendersi? Proprio con riferimento alla Campania, diverse sono state le iniziative adottate nel tempo dalle istituzioni, a partire dalla Regione. Proprio l’ente guidato da Vincenzo De Luca, con il varo del DD 9/18, ha provveduto ad approvare ed aggiornare le linee guida in ordine al funzionamento del “Fondo per il sostegno alle donne vittime di violenza” , istituito nel 2016 per “...contribuire alle spese mediche, gli interventi a carattere domiciliare, il sostegno psicologico, nonché ad accompagnare la donna vittima di violenza nel percorso di autonomia, per il tramite dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza che hanno preso in carico le donne e sostenere i familiari, quali i figli minori a carico, nonché minori orfani di femminicidio sopravvissuti alla violenza”. 

A livello ancor più locale, lodevoli sono anche le iniziative adottate in tal senso dal Comune di Napoli e dall’Asl Napoli 1: a tal proposito si ricordano rispettivamente “la Stanza dell’Ascolto” (un ambiente protetto ed adeguatamente attrezzato dove accogliere ed ascoltare donne vittime di violenza di genere e stalking nonchè minori vittime di abusi) e lo Sportello "Oltre la violenza", destinato all'ascolto ed al sostegno di uomini "violenti" anche se non responsabili di veri e propri maltrattamenti e violenze. Il tutto unitamente allo strumento più incisivo, che rimane il ricorso alle Forze dell’Ordine al di là di alcune polemiche che non sono mancate al riguardo: la recente conclusione della vicenda giudiziaria di Carla Caiazzo, bruciata viva dall’ex compagno nel 2016, con la conferma in Cassazione della condanna per quest’ultimo a 18 anni di reclusione, conferma l’indispensabilità della tutela giudiziaria. 


In Campania mancano 2000 medici di famiglia

di Luigi Rinaldi 

L’assistenza sanitaria in Italia fa capo a due figure importantissime: il medico di base (o di famiglia) e il pediatra. Questi medici non sono dipendenti delle aziende sanitarie, ma prestano i loro servizi dietro uno specifico accordo, operano cioè in “convenzione” con il Servizio Sanitario, valutando le cure e gli approfondimenti necessari per i pazienti, regolando l'accesso ad esami, visite specialistiche, ricoveri e trattamenti (farmacologici e non). 

In particolare il medico di base è una fondamentale figura di collegamento tra il cittadino e il Servizio Sanitario Nazionale. In tutta Italia, ma soprattutto in Campania, da tempo, si registra una situazione preoccupante in termini di carenza dei medici di famiglia. Si teme che possa essere gravemente compromessa l’assistenza primaria per i cittadini campani a causa dei pensionamenti dei medici di MMG. 

Si prevede che saranno 2000 le unità, che lasceranno la professione entro il 2022, nella nostra regione. Luigi De Lucia, segretario regionale della Campania dello Smi (Sindacato Medici Italiani) ha evidenziato che: "i pensionamenti non sono coperti da giovani medici perché il sistema formativo, quello delle borse di studio non assicura il ricambio generazionale nella professione medica in tempi certi. Per queste ragioni lo Smi, a livello nazionale reclama con forza l’istituzione di una scuola di specializzazione per i medici di medicina generale che faccia superare la drammatica carenza di nuovi medici di famiglia”. 

Il problema è stato affrontato anche dal Presidente dell'Ordine dei medici nonché segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, secondo il quale: “Nei prossimi 5 anni 14 milioni di cittadini saranno privati del loro punto di riferimento assistenziale”. 

Si stima che nel 2028 andranno in pensione 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676. Per quanto riguarda la Campania, al momento, a disposizione ci sono solo 80 borse di studio all'anno per formare nuovi medici di famiglia. “Con queste borse si arriverà a quota 400 - rimarca Scotti - che seppure fossero immediatamente disponibili coprirebbero la metà di quelli necessari. In questo modo circa un milione e 300 mila campani rimarrebbero senza medici di famiglia”. "Devono essere garantiti investimenti economici sul numero e sulla qualità della formazione dei medici di medicina generale, sul personale sanitario e amministrativo nei nostri studi, sulle tecnologie -aggiunge Scotti - A questo punto, invece, la figura e la presenza del medico di famiglia appare impotente per promuovere il vero cambiamento. Chi vuole rottamare la medicina di famiglia si faccia avanti a viso scoperto...". In Campania e a Napoli qualcosa tuttavia si sta muovendo per rispondere ai problemi creati dal pensionamento di colleghi medici campani: nell’Asl Napoli 1 Centro un lavoro di censimento e di possibili soluzioni è stato svolto nel Comitato aziendale 23. 



Napoli: dal 12 aprile al 14 luglio Caravaggio in mostra al Museo di Capodimonte

di Antonio Ianuale 

 Michelangelo Merisi, il Caravaggio, visse a Napoli due periodi della sua vita, tra il 1606 e il 1610 lasciando dei capolavori che saranno oggetto della prossima mostra sul pittore lombardo: "Caravaggio Napoli" al Museo di Capodimonte, curata dal direttore Sylvain Bellenger e Cristina Terzaghi, una delle più importanti studiose del pittore. Le opere del periodo napoletano sono tra le meno studiate ed analizzate nell’ampio repertorio del Caravaggio ma il periodo napoletano caratterizza un’evoluzione nello stile del Caravaggio che questa mostra vuole analizzare anche con l’ausilio delle nuove ricerche degli ultimi anni. 

Le opere in mostra saranno messe a confronto con altri diciannove capolavori della scuola pittorica napoletana, tra cui le opere di Battistello Caracciolo, Massimo Stanzione, Fabrizio Santafede, Giovanni Baglione, Filipoo Vitale e Giovan Bernardo Azzolino

Le tele del Caravaggio del periodo napoletano sono le due “Flagellazioni”, la prima eseguita a Napoli nel 1607, in prestito dal Musée des beaux arts di Rouen e la seconda prova dello stesso soggetto, dipinta sempre a Napoli tra il 1607 e il 1608. Le altre opere in esposizione al Museo di Capodimonte saranno: il "Martirio di Sant'Orsola" custodito a Palazzo Zevallos Stigliano, “Salomé con la testa di Battista" dalla National Gallery di Londra, l'altra Salomé dal Palacio Real di Madrid e il "San Giovanni Battista" dalla Galleria Borghese di Roma. 

La prestigiosa tela “Le Sette Opere di Misericordia”, custodita nella chiesa del Pio Monte della Misericordia, è divenuta oggetto di una contesa tra il Mibac e il Museo di Capodimonte: infatti il Mibac non vuole concedere lo spostamento della tela al Museo di Capodimonte, ma il direttore Bellenger non vuole gettare la spugna e conferma la mostra in programma dal 12 aprile al 14 luglio

La disputa ha visto protagonisti anche il sindaco di Napoli de Magistris e il ministro dei Beni culturali, Bonisoli: “Ho avuto modo già di parlare col Ministro - ha dichiarato il primo cittadino - e mi aveva dato assicurazioni che la mostra si sarebbe svolta anche con l'esposizione delle 'Sette opere di misericordia' di Caravaggio e lo spostamento dalla Cappella del Pio Monte. Invece hanno prevalso i veti incrociati, i professionisti dell'immobilismo, quelli che godono della cultura solo se la fanno loro. Ma la vera cultura è quella accessibile a tutti. Voglio dare atto, questo proposito, ai nostri due direttori, di Capodimonte e del Mann, di aver fatto un lavoro straordinario in perfetta connessione con la città e la popolazione, facendo avvicinare le persone alla bellezza. La partita non è finita, ci vuole una mobilitazione senza rancore, facendo capire che Napoli va avanti e che questa decisione del ministero è l'ennesimo errore. Non si può affidare il destino di una città a un dirigente ministeriale. Lo dico con rispetto ma non va bene. Chiamerò il Ministro per un intervento". 

La replica del ministro Bonisoli non si è fatta attendere, non senza un accenno polemico: “Non sapevo che il sindaco fosse un esperto di arte e di movimentazione delle pale. C'è un parere tecnico, motivato dal direttore generale. La pala ha delle dimensioni importanti, il problema non è tanto il trasporto di due chilometri in linea d'aria ma è proprio muoverla da dove è posizionata". 

I due dovrebbero risentirsi a breve e cercare un accordo per dare ancora più lustro alla mostra sul Caravaggio che torna protagonista a Napoli dopo quindici anni dall'ultima esposizione.


Il romanzo di esordio di Salemme è “una bomba”

di Antonio Ianuale 

Un esordio letterario inaspettato, quello dell’attore e regista Vincenzo Salemme, che ha sfornato pochi mesi fa il suo primo libro: La Bomba di Maradona. Un giallo intricato e ben costruito quello che si dipana nel testo con colpi di scena che si susseguono e che non permettono al lettore di prevedere il finale. Sorprendente, ma fino ad un certo punto, il genere prescelto da un attore dalla grande verve comica: un noir che risente inevitabilmente delle influenze di Camilleri e De Giovanni, i giallisti preferiti da Salemme. 

Un testo che risente dello spazio dove si svolge la vicenda: protagonista è Napoli, affasciante e ambigua, con le sue contraddizioni e i suoi cliché: come quello del caffè napoletano, o la filosofia di strada che emerge soprattutto nel personaggio di Cosimo. Sullo sfondo si dipana la trama del noir: un omicidio eccellente, quello del giudice anti-camorra Picone, avvenuto dieci anni prima, diviene soggetto di un film affidato al regista in cerca di riscatto Gualterio Maggio che coadiuvato dall’amico giornalista Cosimo e dalla giovane aspirante regista Grazia deve riprodurre sullo schermo gli ultimi momenti di vita del giudice, esaltando la figura senza macchia del giudice scomparso. 


Il lavoro di documentazione per la sceneggiatura del film diviene una vera e propria indagine investigativa con i nostri protagonisti che scoprono che i punti oscuri nella vicenda sono molteplici e non tutto è cosi chiaro. Tra incertezze di Cosimo e l’esuberanza giovanile di Grazia, Gualtiero decide di indagare e trasformarsi in detective improvvisato, con aiutanti annessi. 

Salemme però non risparmia una critica al suo mondo: lo spettacolo che è soggetto al profitto, con la televisione interessata più agli ascolti che ad una verità troppo scomoda da raccontare. Come spesso accade l’indagine investigativa sul crimine diviene presto anche un’indagine sulla vita stessa del protagonista, che analizza sotto una nuova luce i suoi rapporti con il mondo del cinema e cerca di fare i conti anche con i sentimenti passati e del presente. Nello svilupparsi dell’indagine, prende sempre più corpo la necessità di scoprire il lato nascosto che ognuno dei protagonisti nasconde, ma senza una netta separazione tra gli innocenti e i colpevoli. Nessuno esce vincitore da questo scontro, ma tutti hanno i loro punti deboli, le loro mancanze, i loro segreti da nascondere e da custodire. Un testo dalla lettura scorrevole e piacevole, condita da una sana ironia che alleggerisce una narrazione coinvolgente e mai scontata.



Progetto Java per la Campania: incentivi alle imprese che assumono i giovani programmatori

di Luigi Rinaldi

Concluso il corso di formazione gratuito presso Oracle, promosso dalla Regione Campania, che ha portato alla "nascita" di più di 200 giovani programmatori Java qualificati, è stato recentemente pubblicato l’Avviso per la manifestazione di interesse da parte delle imprese del territorio che intendono assumere o attivare un tirocinio formativo coinvolgendo i giovani che hanno partecipato ai corsi di programmatore Java, acquisendo la certificazione di Java Programmer I

Java è il linguaggio di programmazione più diffuso al mondo utilizzato da 10 milioni di sviluppatori e presente in 15 miliardi di device. I giovani sono stati destinatari di corsi di formazione pensati per formare una figura di consulente informatico che supporti le aziende nelle sfide della digitalizzazione. 

Per le imprese che assumono sono previste due tipologie di contributi: 5mila euro per l’assunzione di uno dei primi 50 allievi che hanno superato il test di certificazione con il punteggio più alto; 3500 euro per l’attivazione di un tirocinio semestrale a beneficio degli allievi che hanno superato il test di certificazione posizionandosi tra il 51° e il 100° posto. 

Il progetto Java per la Campania, promosso dall’Assessorato alla Formazione e Pari Opportunità e dall’Assessorato al Lavoro e Risorse Umane, coordinato della Direzione Generale per l'istruzione, la formazione, il lavoro e le politiche giovanili ed attuato da Sviluppo Campania, rappresenta un innovativo strumento di politiche in favore dell’occupazione e dello sviluppo perché coniuga formazione di qualità e accompagnamento dei giovani al lavoro presso le aziende che sono interessate alle professionalità acquisite. 

Le imprese campane che intendano aderire all’avviso possono iscriversi e compilare la domanda di adesione con le modalità richieste accedendo alla piattaforma digitale Fse Por Campania 2014-2020. Ulteriori informazioni sul progetto Java per la Campania sono disponibili nella pagina dedicata sul portale FSE della Regione Campania.



Sicurezza nelle scuole: arrivano i fondi

di Antonio Cimminiello

La “mancanza di soldi” ha rappresentato da tempo immemore il leitmotiv richiamato dalle istituzioni ogniqualvolta fosse emerso un qualsiasi disservizio. Ma quando l’anomalia riguarda le infrastrutture, e soprattutto quelle strategiche, non appare più possibile trincerarsi dietro questa motivazione. Proprio in questi giorni si registra un’importante accelerata da parte della Città Metropolitana di Napoli in ordine al discorso relativo alla sicurezza nelle scuole. 

Il riferimento è in particolare alla garanzia della solidità strutturale degli edifici scolastici. L’ente presieduto dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris nello specifico ha previsto per i prossimi mesi lo sblocco di una serie di fondi, pari complessivamente a 130 Milioni di Euro circa, che saranno destinati al finanziamento di una serie di interventi in materia di edilizia scolastica, che andranno dalla costruzione di nuove scuole alla messa in sicurezza di quelle già preesistenti. 

Già in precedenza la Città Metropolitana aveva stanziato una serie di fondi (circa 30 Milioni di Euro) per attività settoriali, come videosorveglianza e manutenzione straordinaria. Una serie di ostacoli burocratici invece in passato aveva “bloccato” i fondi restanti, rappresentando questi ultimi infatti per lo più tecnicamente “avanzi di amministrazione”, per lungo tempo oggetto di un divieto di spesa nel rispetto dei vincoli di bilancio che solo di recente è venuto meno in virtù di una sentenza della Corte Costituzionale. L’intervento della Consulta, unitamente ad alcuni episodi senza dubbio allarmanti (come ad esempio il recente crollo di parte della contro soffittatura nell’Istituto “Viviani” di Castellammare di Stabia), hanno così contribuito all’accelerata da parte dell’Ente di Palazzo Santa Maria La Nova

Lo sblocco dei fondi arriva in un contesto, quello campano, dal considerevole fabbisogno in materia – si parla di più di 2 Miliardi di Euro - ma dove comunque non sono mancate nel recente passato analoghe iniziative adottate dalle altre istituzioni: tra le più recenti si ricorda l’approvazione nel 2018 della graduatoria per la concessione da parte della Regione di contributi straordinari agli enti locali – per un totale di circa 13 Milioni di Euro- per la messa a norma antincendio degli edifici scolastici. Lo svincolo dei 130 Milioni di Euro da parte della Città Metropolitana di Napoli sarà seguito dall’avvio delle procedure di appalto dei lavori così finanziati, procedure per le quali si teme come al solito un’eccessiva lunghezza, unitamente ad altri problemi, quale può essere l’assenza di una considerazione veramente approfondita delle necessità delle singole scuole, come evidenziato dal consigliere metropolitano David Lebro. Il ricordo di vicende dolorose – su tutte i crolli della scuole a San Giuliano di Puglia e Rivoli con la morte sotto le macerie di studenti e personale scolastico - impone però di mettere alle spalle ogni lungaggine.