martedì 26 marzo 2019

Il romanzo di esordio di Salemme è “una bomba”

di Antonio Ianuale 

Un esordio letterario inaspettato, quello dell’attore e regista Vincenzo Salemme, che ha sfornato pochi mesi fa il suo primo libro: La Bomba di Maradona. Un giallo intricato e ben costruito quello che si dipana nel testo con colpi di scena che si susseguono e che non permettono al lettore di prevedere il finale. Sorprendente, ma fino ad un certo punto, il genere prescelto da un attore dalla grande verve comica: un noir che risente inevitabilmente delle influenze di Camilleri e De Giovanni, i giallisti preferiti da Salemme. 

Un testo che risente dello spazio dove si svolge la vicenda: protagonista è Napoli, affasciante e ambigua, con le sue contraddizioni e i suoi cliché: come quello del caffè napoletano, o la filosofia di strada che emerge soprattutto nel personaggio di Cosimo. Sullo sfondo si dipana la trama del noir: un omicidio eccellente, quello del giudice anti-camorra Picone, avvenuto dieci anni prima, diviene soggetto di un film affidato al regista in cerca di riscatto Gualterio Maggio che coadiuvato dall’amico giornalista Cosimo e dalla giovane aspirante regista Grazia deve riprodurre sullo schermo gli ultimi momenti di vita del giudice, esaltando la figura senza macchia del giudice scomparso. 


Il lavoro di documentazione per la sceneggiatura del film diviene una vera e propria indagine investigativa con i nostri protagonisti che scoprono che i punti oscuri nella vicenda sono molteplici e non tutto è cosi chiaro. Tra incertezze di Cosimo e l’esuberanza giovanile di Grazia, Gualtiero decide di indagare e trasformarsi in detective improvvisato, con aiutanti annessi. 

Salemme però non risparmia una critica al suo mondo: lo spettacolo che è soggetto al profitto, con la televisione interessata più agli ascolti che ad una verità troppo scomoda da raccontare. Come spesso accade l’indagine investigativa sul crimine diviene presto anche un’indagine sulla vita stessa del protagonista, che analizza sotto una nuova luce i suoi rapporti con il mondo del cinema e cerca di fare i conti anche con i sentimenti passati e del presente. Nello svilupparsi dell’indagine, prende sempre più corpo la necessità di scoprire il lato nascosto che ognuno dei protagonisti nasconde, ma senza una netta separazione tra gli innocenti e i colpevoli. Nessuno esce vincitore da questo scontro, ma tutti hanno i loro punti deboli, le loro mancanze, i loro segreti da nascondere e da custodire. Un testo dalla lettura scorrevole e piacevole, condita da una sana ironia che alleggerisce una narrazione coinvolgente e mai scontata.



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