martedì 26 marzo 2019

Napoli: dal 12 aprile al 14 luglio Caravaggio in mostra al Museo di Capodimonte

di Antonio Ianuale 

 Michelangelo Merisi, il Caravaggio, visse a Napoli due periodi della sua vita, tra il 1606 e il 1610 lasciando dei capolavori che saranno oggetto della prossima mostra sul pittore lombardo: "Caravaggio Napoli" al Museo di Capodimonte, curata dal direttore Sylvain Bellenger e Cristina Terzaghi, una delle più importanti studiose del pittore. Le opere del periodo napoletano sono tra le meno studiate ed analizzate nell’ampio repertorio del Caravaggio ma il periodo napoletano caratterizza un’evoluzione nello stile del Caravaggio che questa mostra vuole analizzare anche con l’ausilio delle nuove ricerche degli ultimi anni. 

Le opere in mostra saranno messe a confronto con altri diciannove capolavori della scuola pittorica napoletana, tra cui le opere di Battistello Caracciolo, Massimo Stanzione, Fabrizio Santafede, Giovanni Baglione, Filipoo Vitale e Giovan Bernardo Azzolino

Le tele del Caravaggio del periodo napoletano sono le due “Flagellazioni”, la prima eseguita a Napoli nel 1607, in prestito dal Musée des beaux arts di Rouen e la seconda prova dello stesso soggetto, dipinta sempre a Napoli tra il 1607 e il 1608. Le altre opere in esposizione al Museo di Capodimonte saranno: il "Martirio di Sant'Orsola" custodito a Palazzo Zevallos Stigliano, “Salomé con la testa di Battista" dalla National Gallery di Londra, l'altra Salomé dal Palacio Real di Madrid e il "San Giovanni Battista" dalla Galleria Borghese di Roma. 

La prestigiosa tela “Le Sette Opere di Misericordia”, custodita nella chiesa del Pio Monte della Misericordia, è divenuta oggetto di una contesa tra il Mibac e il Museo di Capodimonte: infatti il Mibac non vuole concedere lo spostamento della tela al Museo di Capodimonte, ma il direttore Bellenger non vuole gettare la spugna e conferma la mostra in programma dal 12 aprile al 14 luglio

La disputa ha visto protagonisti anche il sindaco di Napoli de Magistris e il ministro dei Beni culturali, Bonisoli: “Ho avuto modo già di parlare col Ministro - ha dichiarato il primo cittadino - e mi aveva dato assicurazioni che la mostra si sarebbe svolta anche con l'esposizione delle 'Sette opere di misericordia' di Caravaggio e lo spostamento dalla Cappella del Pio Monte. Invece hanno prevalso i veti incrociati, i professionisti dell'immobilismo, quelli che godono della cultura solo se la fanno loro. Ma la vera cultura è quella accessibile a tutti. Voglio dare atto, questo proposito, ai nostri due direttori, di Capodimonte e del Mann, di aver fatto un lavoro straordinario in perfetta connessione con la città e la popolazione, facendo avvicinare le persone alla bellezza. La partita non è finita, ci vuole una mobilitazione senza rancore, facendo capire che Napoli va avanti e che questa decisione del ministero è l'ennesimo errore. Non si può affidare il destino di una città a un dirigente ministeriale. Lo dico con rispetto ma non va bene. Chiamerò il Ministro per un intervento". 

La replica del ministro Bonisoli non si è fatta attendere, non senza un accenno polemico: “Non sapevo che il sindaco fosse un esperto di arte e di movimentazione delle pale. C'è un parere tecnico, motivato dal direttore generale. La pala ha delle dimensioni importanti, il problema non è tanto il trasporto di due chilometri in linea d'aria ma è proprio muoverla da dove è posizionata". 

I due dovrebbero risentirsi a breve e cercare un accordo per dare ancora più lustro alla mostra sul Caravaggio che torna protagonista a Napoli dopo quindici anni dall'ultima esposizione.


Nessun commento:

Posta un commento